INTRODUZIONE. La resezione prostatica trans-uretrale (TURP) è l’intervento di scelta nel trattamento dell’ostruzione del cervico-prostatica secondaria a iperplasia prostatica benigna (BPH). Pochi studi riportano gli effetti della TURP dopo trapianto renale (RT), e la maggior parte di questi è focalizzato sui soli aspetti urologici. Lo scopo di questo studio è confermare la sicurezza e l’efficacia della TURP nei portatori di trapianto renale e di stabilirne l’impatto sulla funzione a lungo termine dell’organo trapiantato.
PAZIENTI E METODI. Sono stati analizzati i risultati delle TURP eseguite per BPH in 32 pazienti trapiantati renali, con follow-up minimo di 24 mesi. Il flusso massimo all’uroflussimetria (Qmax), l’International Prostate Symptom Score (IPSS), il residuo post-minzionale (PVR), l’emoglobina e la creatinina sierica sono stati misurati prima e 1, 6, 24 e 48 mesi dopo la procedura. Le complicanze precoci e tardive sono state valutate e classificate in base alla classificazione di Clavien
RISULTATI E CONCLUSIONE. La TURP è stata eseguita in media 6 mesi dopo il trapianto. Non si sono verificate complicanze intraoperatorie. Sono state osservate 7 complicanze post-operatorie (21.9%), 2 di grado Clavien II e 5 di grado IIIa. Il follow up medio è stato di 40.5 mesi. Qmax, IPSS e PVR aumentano significativamente dopo l’intervento e il miglioramento è mantenuto fino a 48 mesi. Nessun paziente ha richiesto un reintervento durante il follow up. La creatininemia è significativamente ridotta a 1 e 6 mesi dopo TURP e si mantiene in media stabile aumenta durante il follow-up.
CONCLUSIONI. La TURP nei pazienti trapiantati renali è sicura ed efficace in quanto riduce l’ostruzione uretrale, migliora i sintomi minzionali e permette un precoce e significativo miglioramento della funzione renale che rimane stabile dopo 48 mesi di follow up.