PREFAZIONE/INTRODUZIONE. Numerosi studi hanno osservato differenze nell’utilizzo di fistole artero-venose (FAV) o cateteri venosi (CV) come accesso vascolare (AV) in emodialisi (HD) ed esiti migliori per pazienti con FAV invece di CV. Lo studio si propone di valutare nel Lazio: prevalenza, determinanti della scelta dell’AV, differenze nella sopravvivenza tra pazienti entrati in HD con FAV o CV.
MATERIALI E METODI. Studio retrospettivo su 39.251 prevalenti (2001-2010) e 7.093 incidenti (2002-2010) in HD, notificati al Registro Regionale Dialisi Trapianto Lazio. Una regressione logistica multivariata ha valutato i determinanti della scelta del primo AV. Probabilità di sopravvivenza e rischio di morte sono stati analizzati con metodo di Kaplan-Meier e regressione multivariata di Cox.
RISULTATI E CONCLUSIONI. Tra i prevalenti in HD (2001-2010) si è osservato un decremento di FAV (da 91,9% a 81,2%) e un incremento di CV (da 6,2% a 18,8%). Tra gli incidenti in HD (2002-2010), si è osservato un decremento di FAV (da 76,0% a 51,3%) e un incremento di CV (da 23,4% a 48,2%). Vi era maggiore probabilità (p<0,05) di iniziare HD con CV per: donne (OR=1,50), late referral (OR=2,59), non auto-sufficienti (OR=1,91), nefropatie sistemiche (OR=1,86), pielonefrite (OR=1,40), scompenso (OR=1,84), neoplasie (OR=1,50), coronaropatie (OR=1,19). Si è osservata una minore probabilità (p<0,05) di iniziare l’HD con CV per: nefropatia cistica (OR=0,55), ipertensione (OR=0,88), incremento unitario di albuminemia (OR=0,68), creatininemia (OR=0,91), ematocrito (OR=0,96), inizio HD in centri privati (OR=0,74). I pazienti entrati in dialisi con CV vs. FAV avevano minore probabilità di sopravvivenza (1 anno: 0,74 vs. 0,89; 2 anni: 0,54 vs. 0,74) e maggior rischio di morte (HR=1,50;IC95%:1,35-1,67). Fattori potenzialmente suscettibili a modifiche, come tempo di riferimento pre-dialitico al nefrologo, correzione dell’anemia, conservazione di un adeguato stato fisico e nutrizionale, sembrano associarsi a una maggiore probabilità di ricevere una FAV come primo AV. La necessità di favorire il confezionamento di FAV è ribadita dalla conferma di maggiore sopravvivenza dei pazienti entrati in HD con tale tipo di AV.