INTRODUZIONE. La prevenzione delle alterazioni minerali da IRC implica un intervento integrato nei pz in RDT. Riportiamo una procedura terapeutica per mantenere nel target i valori pre e postdialitici di sCa e sPi.
PAZIENTI E METODI. 44 pz, a dieta proteica libera, in OL-EDF postdiluizionale trisettimanale, con adeguato accesso vascolare, furono studiati per 3 mesi. CaCarbonato (CaC) era dato come supplemento di Ca e chelante del Pi prepasto, eccetto nel periodo postdialitico, e, in casi selezionati, insieme con Sevelamer. Se sPi postdialisi era < 1.5 mg/dl, sali di Pi erano infusi intradialisi. Ca nel dialisato (dCa) era aggiustato secondo i valori di sCa, la dose di calcitriolo (CAL) secondo i valori di sCa e sPi. Cinacalcet (CIN) era dato da solo o con CAL se sPTH > 500 pg/ml. SCa, sPi e sPTH erano determinati mensilmente.
RISULTATI. 12 pz non assumevano chelanti del Pi né supplementi di Ca , 7 di questi assumevano CAL e 2 anche CIN. CaC ( Ca++ 1.5±0.5 gr/die) era dato a 32 pz, in 7 insieme con Sevelamer (1800±600 mg/die). CAL era dato a 27 pz (1.0±0.5 mcg/sett), CIN a 10 (30±15 mg/die), in 5 insieme con CAL. dCa era 1.25 mmol/l in 5 pz, 1.5 in 32 e 1.75 in 7. sCa predialisi era 8.4 mg/dl in 1 pz e 10.2 in un altro, postdialisi > 11 (11,1±0.05) in 4 ; sPi predialisi era 6 mg/dl in 1 pz, postdialisi < 1.5 (1.35±0.08) in 5; sCaxPi predialisi > 55 (56) in 1 pz; sPTH era < 500 pg/ml in tutti i pazienti, era < 120 in 12 pz, ( 6 sottoposti a PTX). La percentuale dei pz a target per i 4 parametri era 62%.
CONCLUSIONE. Il controllo postdialitico degli ioni divalenti, la rimozione dialitica di Pi ( EDF), la scelta di dCa, la distribuzione dei chelanti del Ca, l'integrazione con derivati della vitamina D e/o CIN rappresentano una strategia integrata per raggiungere gli end points biochimici.