INTRODUZIONE. L’emoperfusione (EP) con Polimixina rappresenta un promettente approccio terapeutico dello shock settico da gram negativi (G-). Alcuni aspetti pratici di conduzione del trattamento sono cruciali per la sua riuscita e sicurezza, in particolare l’anticoagulazione.
MATERIALI E METODI. Nel periodo 2008-2011 presso la terapia intensiva dell'ospedale U parini di Aosta, sono stati sottoposti a trattamento di EP 25 pazienti affetti da shock settico-sepsi grave (15 maschi, 9 femmine, età media 71, min 43, max 85 anni) .
RISULTATI. L'80% delle sepsi era a partenza addominale, il 4% urosepsi, 4% ustioni, 4% polmonite da G- , 8% infezione da catetere venoso centrale. Nel 68% dei pz è stato isolato un G- agli esami colturali eseguiti. L’88,7% dei 53 trattamenti è stato concluso (2 ore), 6 trattamenti (11%) hanno avuto uno stacco anticipato per incremento della pressione pre filtro (3 trattamenti) e 3 per coagulazioni improvvise del circuito. Nel 64% dei casi è stata utilizzata eparinizzazione loco-regionale con eparina/protamina (rapporto 100 UI/h su 0,9 mg/h), nel 32% eparinizzazione sistemica e nel 4% non è stato utilizzato anticoagulante; il fabbisogno medio di eparina è stato di 17 ui/kg/h, non si sono osservate complicanze emorragiche significative. Nel 64% dei pazienti al trattamento con EP ha fatto seguito un trattamento dialitico, in tutti i pazienti l'insufficienza renale si è risolta, a 6 mesi i valori di creatininemia sono in media di 0,8 mg/dl. All’inizio del trattamento l’indice di gravità espresso come SAPS II era in media di 54 (min 30, max 68), con mortalità prevista del 55%, quella osservata è stata del 28%; la sopravvivenza a 28 giorni è stata del 72%, a 6 mesi del 60% e a 12 mesi del 48%.
CONCLUSIONI. Riteniamo che, nell’approccio terapeutico integrato dello shock settico, l'EP rappresenti una valida, sicura ed efficace metodica. Nella nostra esperienza l’eparinizzazione loco-regionale con solfato di protamina ha consentito una gestione sicura ed efficace dei circuiti senza apprezzabili rischi per il paziente.