INTRODUZIONE. I pazienti affetti da insufficienza renale cronica (IRC), presentano una elevata morbilità e mortalità cardiovascolare..Tra i fattori di rischio non tradizionali emergono l'omocisteina, un aminoacido considerato come una nuova tossina uremica e l'uricemia, che agiscono favorendo il processo di infiammazione, disfunzione endoteliale e proliferazione delle cellule muscolari lisce e si associano ad un aumentato rischio cardiovascolare. Questi pazienti presentano un quadro di aterosclerosi accelerata con una stretta associazione tra disfunzione endoteliale, infiammazione e aterosclerosi.
MATERIALI E METODI. Sono stati esaminati 50 soggetti, con età media di 53,4 (±12,8) aa, 10 per ogni stadio KDOQI e 15 controlli sani. Sono stati valutati: indici di flogosi, fattori di rischio cardiovascolare, intima-media tickness carotideo, (cIMT) e dilatazione post-ischemica dell’arteria brachiale (FMD). I dati sono stati sottoposti ad analisi statistica con software SPSS versione 17.0.
RISULTATI e CONCLUSIONI. Non vi erano significative differenze di età, genere, BMI tra i gruppi. Le medie dei valori di IMT, omocisteina, uricemia, Ca*P aumentano e l'FMD si riduce in modo significativo con il progredire dell’IRC (IMT: F=53,8, p<0,001; omocisteina: F=18,5, p<0,001; uricemia: F= 18,4, p<0,001; Ca*P: F=12,9, p<0,001; FMD:F=61,9, p<0,001). IMT correla positivamente con omocisteinemia (r=0,841, p<0,001), uricemia (beta=0,170, p=0,019) e Ca*P (beta=0,346, p<0,001). FMD correla negativamente con l’omocisteinemia (r=-0,814, p<0,001). L’analisi multivariata ha mostrato una correlazione lineare indipendente tra FMD, uricemia (beta=-0,395,p<0,001) e Ca*P (beta=-0,954,p=0,012). Nel nostro studio, abbiamo messo in evidenza un progressivo aumento degli indici infiammatori ed un quadro di disfunzione endoteliale già presente nei primi stadi dell’IRC. L’iperuricemia, l’iperomocisteinemia e il progressivo aumento del rapporto Ca-P sono risultati associati con un aumento del cIMT e con una riduzione dell’FMD in una fase molto precoce della malattia renale (I,II e III stadio KDOQI), pertanto potrebbero essere utilizzati come marcatori precoci e sistemici di aterosclerosi subclinica e di disfunzione endoteliale. Emerge inoltre la necessità di valutare e trattare precocemente le alterazioni del metabolismo Ca-P implicate nella patogenesi dell'aterosclerosi già negli stadi precoci di malattia.