INTRODUZIONE. I pazienti affetti da CKD presentano un’aumentata incidenza di patologie cardiovascolari, spesso legata ad una condizione di anemia secondaria da carente produzione di eritropoietina. Scopo dello studio è stato quello di valutare gli outcomes cardiovascolari in due gruppi di pazienti affetti da CKD e trattati con EPO alfa al dosaggio di 6000 UI/settimana ovvero con Darbopoetina alfa al dosaggio di 20 mcg/settimana.
METODI. Lo studio, osservazionale e retrospettivo ha comportato l’arruolamento di 100 pazienti affetti da CKD in Stadio IV° NKF (indice eGFR EPI). I parametri presi in considerazione, oltre alla stima del filtrato glomerulare, erano gli indici emocromocitometrici, gli indici infiammatori (proteina C-reattiva), i livelli di peptide natriuretico atriale (proBNP) ed i parametri ecocardiografici di performance ventricolare sinistra. Tutti i suddetti parametri sono stati monitorati ogni tre mesi per 12 mesi.
RISULTATI. La Darbopoetina - alfa ha evidenziato maggiore efficacia nell’incrementare I livelli di Hb e di Hct dopo 3 (p < 0.0001), 6 (p < 0.0001), 9 (p < 0.01) e 12 mesi (p < 0.01) di trattamento se paragonata agli effetti evidenziati dall’eritropoietina alfa. Il valore target di emoglobina (11 g/dl < Hb < 12 g/dl) è stato raggiunto dopo 12 mesi di trattamento di Darbopoetina alfa e nel 70% dei pazienti in trattamento con eritropoietina alfa (p < 0.01). Gli outcomes cardiovascolari sono risultati migliori nel gruppo trattato con Darbopoetina alfa dopo un periodo di follow – up di 12 mesi.
CONCLUSIONI. Pur con I limiti dovuti ad uno studio osservazionale e retrospettivo, i risultati ottenuti dovrebbero incoraggiare a testare il rapporto di conversione di 1:300 tra Darbopoetina alfa ed eritropoietina alfa cercando di evitare, per quanto possibile, protocolli di trattamento con ESA troppo aggressivi. La Darbopoetina alfa si è dimostrata più efficace nel raggiungere gli outcomes cardiovascolari prefissati in una percentuale più elevata di pazienti rispetto all’eritropoietina alfa. La somministrazione monosettimanale di eritropoietina, inoltre, potrebbe garantire anche una migliore compliance da parte dei pazienti.