La procalcitonina (PCT) è un marcatore dell’immunità innata prodotto dalle cellule C della tiroide, dagli elementi cellulari derivanti dalla cresta neurale e dal tessuto adiposo.
Le alterazioni dell’immunità innata hanno un ruolo nel danno renale in modelli sperimentali ma la loro influenza sulla progressione della malattia renale cronica (MRC) nell’uomo è ancora poco definita.
I livelli plasmatici di PCT (immunofluorescenza) sono stati misurati in 759 pazienti con malattia renale cronica di vario grado (stadio 2-5).
Il GFR è stato stimato con la formula di Stevens basata sulla misura simultanea di creatinina IDMS-calibrata e cistatina-C (Stevens LA, AJKD, 2008 [1]).
L’obiettivo dello studio era quello di analizzare il rapporto tra PCT, proteinuria, GFR ed eventi renali (riduzione del GFR> 30%, dialisi o trapianto) e di valutare l’interazione fra l’obesità addominale e i livelli circolanti di PCT per predire la progressione della malattia renale. La durata media del follow-up era di 29±11 mesi.
Distribuzione della procalcitonina (Figura 1): Su un totale di 759 pazienti, 498 (66%) avevano una PCT superiore al valore massimo del range normale (>0.064 ng/ml). La PCR era aumentata (>1 mg/L) in 578 pazienti (76%).
PCT, marcatori di funzione renale e PCR (Figura 2): All’analisi univariata i livelli di PCT erano associati inversamente al GFR e direttamente alla proteinuria e alla PCR ad alta sensibilità.
La PCT era associata al sesso maschile (P<0.001), al diabete (P<0.001) e agli eventi CV pregressi (P<0.001). Inoltre, la PCT correlava inversamente con l’Hb (r=-0.16,P<0.001) e con l’albuminemia (r=-0.13,P=0.001) e direttamente con la pressione arteriosa sistolica (r=0.14, P<0.001) e con il numero di globuli bianchi (r=0.12,P=0.001).
Obesità addominale e livelli di PCT (Figura 3): I livelli circolanti di PCT erano direttamente correlati alla circonferenza vita e l’associazione era altamente significativa (P<0.001).
L’analisi dei dati con la circonferenza vita come dato continuo confermava questa associazione (r=0.14, P<0.001).
PCT ed incidenza di eventi renali (Figura 4): In un’analisi di Kaplan-Meier, la sopravvivenza cumulativa libera da eventi renali si riduceva all’aumentare dei livelli circolanti di PCT e questa associazione era altamente significativa.
In un modello di Cox, aggiustato per sesso, fumo, diabete, colesterolo, pressione arteriosa sistolica, BMI, Hb, albumina, PCR HS, eventi CV pregressi, GFR e proteinuria, un aumento di 0.03 ng/mL di PCT si associava ad un incremento del 2% del rischio relativo di eventi renali (rischio relativo:1.02, CI:1.01 - 1.04, P=0.03).
Interazione tra obesità addominale e PCT nella predizione del rischio relativo di eventi renali (Figura 5): All’analisi univariata di Cox, l’effetto di uno stesso aumento di PCT (0.03 ng/ml) sul rischio relativo di eventi renali era strettamente dipendente dai valori della circonferenza vita: era minimo nei pazienti del I quartile, aveva valori intermedi in quelli del II e III ed era alto nei pazienti del IV quartile di circonferenza vita. Questa interazione si confermava (P=0.007) anche in un modello di regressione multipla che includeva una serie di potenziali confonditori.
Nei pazienti con malattia renale cronica valori elevati di procalcitonina predicono la progressione verso l’insufficienza renale terminale e questo effetto è dipendente dal grado di obesità addominale.
Questi risultati supportano l’ipotesi che le alterazioni dell’immunità innata e l’obesità addominale abbiano un ruolo nella progressione della MRC nell’uomo.
[1] Stevens LA, Coresh J, Schmid CH, Feldman HI, Froissart M, Kusek J, Rossert J, Van Lente F, Bruce RD 3rd, Zhang YL, Greene T, Levey AS. Estimating GFR using serum cystatin C alone and in combination with serum creatinine: a pooled analysis of 3,418 individuals with CKD. Am J Kidney Dis. 2008 Mar;51(3):395-406.
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