Introduzione. Negli ultimi anni diversi studi hanno posto l’attenzione sulla possibile correlazione tra livelli di acido urico, ipertensione arteriosa e rischio cardiovascolare. Non è chiaro se l’uricemia contribuisca alla patogenesi dell’ipertensione o sia semplicemente associata ad essa, e se l’acido urico rappresenti un marcatore od un vero fattore di rischio cardiovascolare. Nel nostro studio abbiamo valutato, in pazienti ipertesi di prima diagnosi, le relazioni tra l’uricemia e la massa ventricolare sinistra (LVMI).
Materiali e metodi. Sono stati consecutivamente selezionati 63 pazienti ipertesi di prima diagnosi non affetti da IRC avanzata, sindrome metabolica, DM, dislipidemie. I pazienti sono stati sottoposti ad esame clinico, antropometrico, esami ematochimici e strumentali. L’ecocardiogramma color doppler è stato eseguito tramite ecografo SonoSite M turbo con sonda cardiologica da 2.5 MHz. La massa ventricolare sinistra è stata calcolata con la formula di Devereux. I dati sono stati sottoposti ad analisi univariata e multivariata mediante software SPSS Statistic versione 17.0.
Risultati e conclusioni. I pazienti avevano un età media di 55.6 ± 9.4 DS. II test di Kolmogorov-Smirnov ha evidenziato che l’età, il peso, l’altezza, il BMI, l’uricemia e l’LVMI erano distribuiti normalmente nella popolazione. La media dei valori di uricemia era di 5.2±1.5 DS. Una correlazione positiva è stata evidenziata tra uricemia e peso corporeo (r=0.540, p<0.0001),uricemia ed altezza (r=0.329, p=0.008), uricemia e BMI (r=0.302, p=0.016). I valori sierici di acido urico non correlavano con l’LVMI (r=0.176, p=0.167). L’analisi di regressione lineare multipla ha mostrato una correlazione positiva tra il peso corporeo e l’uricemia (β=0.514, p<0.0001). Nonostante il campione limitato ma rappresentativo preso in esame, i nostri risultati suggeriscono che la concentrazione sierica di acido urico potrebbe non essere implicata nella patogenesi degli stati iniziali del danno cardiovascolare.