Si presenta un caso clinico di ipercalcemia osservato in una paziente di 73 anni affetta da ipoparatiroidismo idiopatico, in trattamento cronico con calcitriolo e calcio carbonato, oltre ad ipertensione arteriosa con danno d’organo ed esiti di cataratta bilaterale.
La paziente era giunta alla nostra osservazione a 59 anni, dopo episodi di calcolosi renale e conseguente sospensione del trattamento con calcio e vitamina D, presentando ipocalcemia sintomatica e creatininemia 1.06 mg/dl. La ripresa del trattamento con calcitriolo e calcio carbonato consentiva la normalizzazione di calcemia e fosforemia, mantenuta per oltre un decennio al prezzo di una lieve ipercalciuria (introdotto per alcuni anni un tiazidico, sospeso per iponatriemia) con microlitiasi asintomatica e con funzione renale stabile (eGFR 66-75 ml/min).
Nell'aprile 2011 la paziente si presentava per malessere generale ed astenia marcata, con netto peggioramento della funzione renale (creatininemia da 0,95 a 2.2 mg/dl) associato ad ipercalcemia (11,7 mg/dl), in costanza di terapia farmacologica (calcio carbonato 1500 mg/die, calcitriolo 0,5-0,75 µg a giorni. alterni). La paziente riferiva di avere iniziato da alcuni mesi, sulla spinta della pubblicità televisiva, l’assunzione quotidiana di yogurt fortificato con calcio e vitamina D (rispettivamente 400 mg e 5 µg/porzione). La riduzione della posologia di calcitriolo a 0.5 µg/die e di calcio carbonato a 1 g/die, unitamente alla sospensione dell’assunzione dello yogurt, consentiva la normalizzazione della calcemia e la parziale ripresa della funzione renale.
Nel caso presentato il consumo di yogurt fortificato non rappresenta certo l’unica causa possibile dell’ipercalcemia (la paziente assumeva da anni calcio carbonato e calcitriolo), ma può avere contribuito ad alterare un equilibrio metabolico consolidato.
Riteniamo che questo caso valga come invito a prestare maggiore attenzione all’alimentazione delle nostre pazienti: è possibile che donne in post-menopausa, che già assumano calcio e vitamina D quale prevenzione o terapia dell’osteoporosi, decidano, in base a sollecitazioni commerciali e senza consulto medico, di assumere integratori dietetici, con conseguenze non sempre prevedibili.
“Timeo Danaos, et dona ferentis” (Virgilio, Eneide: Libro II, 49).