INTRODUZIONE. Il flusso migratorio ha modificato il quadro della ipertensione gestazionale (IG) e cronica (IC) e della pre-eclampsia (PEPH) nelle gravide. La complessità è legata all’adattamento a nuove condizioni sociali e al cambiamento di stile di vita. La maggiore medicalizzazione della gravidanza e del parto può fare emergere patologie ignorate o sottostimate.
MATERIALI E METODI. Dal 2006 è stata pianificata l’attività dell’ambulatorio dedicato a donne con IC, IG, precedente Pre-eclampsia (PEPH). L’ambulatorio ha lavorato in parallelo all’Ambulatorio della Gravidanza a rischio della UO di Ostetricia. Sono state seguite 180 donne di età compresa fra 18 e 45 anni con visite preconcezionali, durante la gravidanza e a 6-12 settimane post partum
Le donne immigrate erano 68 con la seguente distribuzione: 40% Africane, 15% Indiane, 10% Arabe, 30% Europa orientale e 5% Sud America.
RISULTATI. Nel corso degli anni si è notato un progressivo aumento delle visite preconcezionali soprattutto nelle immigrate; nell’ultimo anno vi è stato un significativo aumento delle visite post partum in ambedue i gruppi. L’incidenza di IC e IG è risultata significamente più elevata (p < 0.01) nel gruppo delle immigrate. La regolarità alle visite e l’aderenza terapeutica, nel medesimo gruppo è aumentata nel corso degli anni. L’analisi dei dati del parto ha permesso di evidenziare che la percentuale di TC per cause non ostetriche nel gruppo con IC e IG è sovrapponibile (15% su un totale di 1800 parti/anno) a quello delle gravidanze non complicate. L’incidenza di preEPH è 1% dei parti totali con prevalenza nelle immigrate; una sottoanalisi non evidenzia maggiore incidenza nelle IC e IG o con PEPH.
CONCLUSIONI. Il coinvolgimento multidisciplinare in gravidanze a rischio permette di migliorare l’outcome materno e fetale. Il follow up permetterà inoltre di quantificare il rischio cardiovascolare e l’andamento della PA e della funzione renale in una popolazione a rischio quale la donna immigrata.