Il coinvolgimento renale in corso di amiloidosi AA secondaria a spondilite anchilosante è una rara complicanza che si può manifestare con nefrolitiasi, proteinuria, sindrome nefrosica, fino ad esitare nella malattia renale cronica terminale. La terapia anti-TNFα può risultare efficace nell'indurre la remissione clinica, agendo sull'infiammazione sistemica responsabile dell'amiloidosi secondaria.
Riportiamo il caso di un paziente di 27 anni, affetto da spondilite anchilosante invalidante dall'età di 9 anni, trattato con terapia immunosoppressiva convenzionale (steroide, ciclosporina, metotrexate) e successivamente, dall'età di 18 anni con agenti anti-TNFα (Infliximab, sospeso dopo cinque anni per reazione avversa in corso si somministrazione endovenosa e, successivamente, etanercept talvolta momentaneamnete interrotto in occasione di procedure invasive urologiche per nefrolitiasi), giunto alla nostra osservazione per riscontro di sindrome nefrosica (proteinuria 17 gr/die). Veniva eseguita biopsia renale TC-guidata del rene destro (decubito supino obbligato dalla malattia invalidante artritica) per porre una diagnosi differenziale tra amiloidosi AA ed altra glomerulonefrite indotta dalla terapia anti-TNFα come segnalato in letteratura.
Nel caso descritto, l'etanercept si è dimostrato inefficace sia nella prevenzione sia nel trattamento dell'amilodosi secondaria a spondilite anchilosante e non responsiva all'infliximab, a differenza di alcuni casi segnalati in letteratura. L'insorgenza di complicanze renali in corso di terapia con etanercept potrebbe essere un indice prognostico negativo sia quod valetudinem che quod mortem.
Nel caso descritto, l'etanercept si è dimostrato inefficace sia nella prevenzione che nel trattamento dell'amilodosi secondaria a spondilite anchilosante e non responsiva all'infliximab, a differenza di alcuni casi segnalati in letteratura. L'insorgenza di complicanze renali in corso di terapia con etanercept potrebbe essere un indice prognostico negativo sia quod valetudinem che quod mortem.