Numerosi studi sperimentali e clinici hanno evidenziato che la iperuricemia costituisce un importante fattore di rischio cardiovascolare e causa di nefropatia.Nei trapiantati di rene(RTx) recenti studi suggeriscono che la iperuricemia è un fattore di rischio indipendente di disfunzione e di ridotta sopravvivenza del graft.Scopo di questo lavoro è stato quello di studiare la prevalenza ed i fattori di rischio di questa alterazione metabolica nei RTx.
Sono stati raccolti ed analizzati retrospettivamente i dati di 166 RTx (54% maschi) trapiantati presso il nostro Centro Trapianto. L’età anagrafica era di 52.1+11 anni con una mediana dell’età trapiantologica di 6.7 anni.La clearance della creatinina endogena era di 54.9+/-18 ml/m’. La terapia immunosoppressiva prevedeva steroide,inibitori della calcineurina e MMF o AZA. L’iperuricemia è stata definita da valori superiori a 6.5 nelle femmine e 7 mg/dl nei maschi o terapia farmacologica ipouricemizzante in atto. Sono stati esclusi dallo studio i RTx che presentavano condizioni patologiche o assumevano farmaci potenzialmente in grado di alterare i valori ematici di acido urico.Su tutti i dati raccolti è stata condotta un’analisi multivariata utilizzando un modello di regressione logistica per individuare le variabili significativamente associate alla iperuricemia.
Una iperuricemia è stata riscontrata complessivamente nel 32% dei RTx.Di questi quelli trattati con farmaci ipouricemizzanti costituivano solo il 12%. L’analisi multivariata condotta ha evidenziato che i fattori indipendentemente associati al rischio di iperuricemia risultavano: sesso maschile (p<0.001), riduzione della funzione renale (p<0.01), aumentato indice di massa corporea (p<0.02), dislipidemia (p<0.04), terapia con ciclosporina (p<0.02), diabete mellito post-trapianto (p<0.05).
Nei RTx la prevalenza di iperuricemia risulta elevata e il suo trattamento farmacologico è scarsamente praticato. La terapia immunosoppressiva gioca un ruolo nel suo sviluppo. Questa alterazione si associa alla presenza dei classici fattori di rischio cardiovascolare il quale ne risulta così complessivamente aumentato. Sono necessari studi ulteriori per chiarire gli effetti della iperuricemia sulla sopravvivenza del trapiantato renale e del graft.