I beta-lattamici sono antibiotici che impediscono la sintesi della parete cellulare batterica.
Un batterio si definisce produttore di ESBL(extended-spectrum-beta-lactamase) quando, con diversi meccanismi, viene ampliato l'originario spettro di resistenza su base enzimatica.
La Colistina è un antibiotico polipeptidico, attivo sui gram-negativi , che si lega all' LPS anionico della membrana cellulare esterna determinando, così, alterazioni della permeabilità e conseguente morte cellulare. Come da indicazione del produttore , ne è consentita l'inoculazione nel cavo peritoneale, ma non risulta, tuttora, in letteratura, alcun utilizzo terapeutico a lungo termine con questa modalità.
Descriviamo il caso di un paziente: maschio, 77 anni, in CAPD da circa un anno. Due pregresse peritoniti. Il 20 giugno 2013: nuova infezione peritoneale conseguente a subocclusione intestinale. Dopo le indagini laboratoristiche, iniziava trattamento antibiotico empirico (Tobramicina I.P. + Levofloxacina e.v.). In terza giornata, prima positività colturale( E.Coli). In quinta giornata, positività per Klebsiella Pneumoniae ESBL multiresistente. Sospesa la terapia empirica, si introduceva, sulla base dell’antibiogramma, Colimicina® (1.000.000 U I.P. /sacca x 4/die + 1000000 U e.v /die) in aggiunta a Gentamicina(1.5 mg/Kg dose carico + 0.6 mg/Kg/sacca dose di mantenimento).
Ciò comportava un progressivo miglioramento clinico e microbiologico consentendo la completa gurigione dopo 20 giorni circa dall’inizio del trattamento mirato.
In conclusione, la presenza di enterobatteriacee ESBL multiresistenti rappresenta una vera emergenza clinica per la forte pressione selettiva esecitata dall' uso, spesso, sconsiderato degli antibiotici. La riscoperta della Colistina, da sola o, quando possibile, in associazione sinergica, rappresenta un'opzione estremamente efficace e versatile dal momento che, per la prima volta in letteratura, è stata da noi praticata, con successo, anche la somministrazione intraperitoneale prolungata.