L’encefalopatia di Wernicke è spesso associata ad alcolismo; esistono tuttavia altre condizioni predisponenti, fra queste la dialisi.
Caso clinico. Uomo di 60 anni, diabete mellito di tipo 2, cardiopatia ischemica e dilatativa secondaria con severa disfunzione ventricolare sinistra, portatore di defibrillatore automatico. Ricoverato per piodermite bollosa agli arti inferiori e contestuale insufficienza renale acuta oligoanurica; pregressa storia di abuso etilico, riferita astenia ingravescente e riduzione dell’introito alimentare nelle settimane precedenti il ricovero. Veniva intrapresa emodialisi a basso flusso e bassa efficienza. Prima di cominciare il trattamento il paziente era vigile e orientato, presentava mioclonie ai quattro arti; nel corso della seconda seduta dialitica sviluppava uno stato di coma (Glasgow Coma Scale, GCS 3/15), con strabismo convergente. I parametri emodinamici erano normali, non vi erano alterazioni a carico dell’ECG e anche la glicemia era nella norma, non si registravano disturbi elettrolitici di rilievo né insufficienza respiratoria. La TC del cranio era negativa per eventi di natura ischemica o emorragica.
Dopo somministrazione di Tiamina (200mg per via endovenosa) si assisteva a rapido miglioramento dello stato di coscienza (GCS 13/15) ed a risoluzione dell’oftalmoplegia; nei giorni successivi si continuava la supplementazione (100mg/die ev) ottenendo completa normalizzazione del quadro neurologico.
L’encefalopatia di Wernicke è una condizione clinica rara e potenzialmente fatale dovuta alla carenza di vitamina B1 (Tiamina); l'emodialisi rappresenta una delle condizioni predisponenti. La sintomatologia comprende la classica triade con oftalmoplegia (soprattutto paralisi dei muscoli retti laterali), atassia ed alterazione dello stato di coscienza. È necessario considerare sempre questa diagnosi allorquando, all’inizio del trattamento dialitico, si registra sintomatologia a carico del sistema nervoso centrale non altrimenti spiegata.