Nei pazienti con MM le catene leggere (CL) kappa e lambda (K,L) possono indurre danno renale acuto (AKI) da cast nephropathy (CN). Esiste un forte razionale per l'impiego di trattamenti extracorporei finalizzati alla rimozione delle CL perchè la risoluzione dell'AKI dipende dalla riduzione del carico tossico rappresentato dalle CL..
In collaborazione con gli Ematologi, abbiamo trattato 21 pazienti con MM (12 M, 9 F), età 33-82 aa. Clearance creat 15.5+11; 7/21 paz in stadio 2 e 14/21 in stadio 3 della classificazione AKI-KDIGO. CL monoclonale K in 13 (8019+5465 mg/L) e L in 8 ( 7110 +1348). Biopsia renale in 15/21 paz (no in 6 causa alterazioni emocoagulative): CN pura in 11 e associazione di CN e altre lesioni in 4.
Chemioterapia: induzione con Bortezomib; in associazione: Talidomide e Desametasone, o, nei pazienti ineleggibili al trapianto di midollo, a Melfalan e Prednisone.
Per la rimozione delle CL sono state usate metodiche diverse e personalizzate (in base al livello della CL e al quadro metabolico dell'AKI.) : HD con filtri ad elevato cut off di membrana (45KDa), adsorbimento su resina, combinazione di filtrazione e adsorbimento. Ogni paziente veniva trattato fino ad ottenere una riduzione del livello della CL superiore al 60% del livello iniziale.
Numero mediano di trattamenti: 11/ paziente. CL ridotte dell'85.6%. Risposta renale (criteri International Mieloma Working Group): completa nel 19%, parziale nel 19%, minore nel 25%, invariata nei rimanenti. Dieci paz (47.6%) hanno raggiunto sCreat <2 mg/dl. L'80% (17/21) è diventato dialisi-indipendente in un tempo mediano (inizio Bortezomib- fine dialisi) di 32 giorni. La risposta ematologica (criteri IMWG) è stata almeno parziale nell'80% dei casi.
Nei pazienti con CN in corso di MM, la associazione di trattamenti extracorporei per rimozione di catene leggere, in combinazione con la chemioterapia, rappresenta un valido aiuto per il recupero della funzione renale.