La proteinuria è un noto marker di patologia renale e cardiovascolare nei pazienti affetti da Malattia Renale Cronica (MRC).
La riduzione della proteinuria è stata associata ad un miglioramento degli outcomes renali e cardiovascolari.
Gli agonisti selettivi dei recettori della vitamina D (VDR) hanno dimostrato avere un effetto positivo nel ridurre la proteinuria, in assenza di effetti avversi di rilievo.
Abbiamo condotto un’analisi retrospettiva su un gruppo di 10 pazienti affetti da MRC stadi 2-3-4 con proteinuria dosabile.
La nefropatia di base in 6 casi era il diabete, in 2 casi una glomerulosclerosifocale (GFS) biopticamente accertata in pazienti con sindrome metabolica, in 1 caso una glomerulonefrite membranosa, in un altro caso una nefroangiosclerosi.
Tutti i pazienti erano da tempo in terapia con RAS-inibitori alla massima dose tollerata, cui a scopo antiproteinurico è stato successivamente aggiunto paracalcitolo al dosaggio di 1mcg/die.
Sugli stessi è stata effettuato un follow-up clinico e biumorale trimestrale per la durata di 12 mesi.
L’analisi dei dati raccolti ha evidenziato un effetto antiproteinurico di rilievo in 7 casi su 10.
In 6 di essi si è ottenuta una riduzione della proteinuria maggiore del 50% rispetto ai valori basali, in 1 caso si è ottenuto un azzeramento della stessa. In 2 casi non si è osservato alcun miglioramento, in 1 caso si è registrato un incremento dei valori rispetto al dato basale.
Il profilo pressorio dei pazienti osservati era ben corretto da terapia in corso, i valori di calcemia sono apparsi sempre nei limiti di norma per ciascun paziente ed il PTH compreso tra 70-90pg/ml.
Pur con i limiti dovuti alla modesta numerosità del campione osservato sembra osservarsi una significativa riduzione della proteinuria dopo assunzione di paracalcitolo.