La Malattia renale cronica (MRC) presenta una elevata mortalità cardiovascolare,in parte dovuta alle alterazioni del metabolismo minerale con iperfosforemia e iperparatiroidismo.La scarsa compliance contribuisce a mantenere queste alterazioni ed è altamente prevalente in questi pazienti.Lo scopo di questo studio è indagare la qualità della vita,la anedonia (incapacità a provare piacere), alessitimia (incapacità ad esprimere sentimenti) e i marcatori biologici di compliance nella MRC in trattamento conservativo (II-VstadioKDOQI) e sostitutivo (emodialisi(HD), dialisi peritoneale(DP) e trapianto renale(TR).
79 pazienti con MRC in terapia conservativa (II-VstadioKDOQI)e sostitutiva hanno compilato tre questionari:Tas20,Shaps e SF-36 e sono stati sottoposti ad esami ematochimici per valutare la compliance (funzione renale, elettroliti, metabolismo minerale, uricemia).
I pazienti in DP hanno mostrato anedonia e una minore compliance (>azotemia(p=0.001) e fosforemia(p=0,000) mentre sia i pazienti in HD che in DP hanno mostrato una maggiore potassiemia(p=0,009), uricemia (p=0,009) e minore calcemia(p=0,008). I pazienti in terapia conservativa hanno mostrato una maggiore alessitimia, rispetto ai pazienti in HD. Infine,l’alessitimia correla positivamente con la fosforemia nel campione totale.
I pazienti in DP hanno mostrato una maggiore anedonia, elemento chiave nella depressione e una minore compliance con maggiore fosforemia ed un aumentato rischio cardiovascolare.Infatti questi pazienti, presentano una maggiore autonomia, una maggiore integrazione sociale efamiliare ma risultano più “dialisi compliant” che non“diet and drug compliant”.I pazienti con MRC(II,III-KDOQI) presentano un maggior benessere psicologico rispetto ai pazienti inESRD, però hanno mostrato un maggior livello di alessitimia, utilizzata come strategia di evitamento per affrontare lo stress dovuto alla preoccupazione per l’evoluzione della malattia.Avere un rapporto chiaro e costruttivo con il personale medico può essere la chiave per una maggior compliance e può incidere sulla qualità della vita.I risultati suggeriscono di identificare precocemente pazienti a rischio per mettere in atto interventi terapeutici personalizzati.Sarebbe inoltre utile promuovere azioni integrate con un team multidisciplinare composto da nefrologi, nutrizionisti e psicologi.