I diuretici dell’ansa sono il cardine della terapia di supporto nel paziente con edemi secondari a sindrome nefrosica (SN), condizione che spesso si rivela refrattaria alla terapia diuretica. Ai fini di ottenere una più potente risposta al farmaco, il diuretico dell’ansa viene somministrato in boli endovenosi insieme ad albumina. Tuttavia, l’efficacia di tale approccio, che spesso si accompagna ad una riduzione acuta della funzionalità renale, è controversa. Riportiamo il caso di due pazienti nei quali la somministrazione di furosemide (FU) in infusione continua si è dimostrata più efficace e sicura della terapia con pari dosi di albumina e FU in bolo endovenoso.
Entrambi i pazienti (donna di 73 anni ed uomo di 77 anni), affetti da CKD stadio 3 e SN secondaria a glomerulonefrite membranosa, sono stati sottoposti per 4 giorni a terapia con 1 bolo ev/die di albumina 20% 50 ml seguito da FU 40 mg. Dopo 15 giorni circa, i pazienti sono stati re-ospedalizzati per peggioramento degli edemi e sottoposti ad infusione continua di FU 4 mg/h per 10 h/die, per 4 giorni consecutivi.
In entrambi i casi, la terapia con FU in infusione continua ha permesso di ottenere una maggiore riduzione del peso corporeo rispetto alla terapia in bolo con albumina (Figura 1A e 1D). Ciò si è accompagnato al mantenimento di una funzione renale più stabile in termini di creatininemia (Figura 1B e 1E) ed azotemia (Figura 1C e 1F).
Quanto evidenziato nei due casi riportati è indicativo di una maggiore efficacia e sicurezza dell’infusione endovenosa protratta di FU rispetto alla somministrazione in bolo combinato con albumina nella terapia dell’edema secondario a SN. Ciò permetterebbe di ridurre l’impiego di albumina ed il rischio di insufficienza renale acuta secondaria alla terapia diuretica, in entrambi i casi con una riduzione dei costi.