La gravidanza rappresenta un evento di grande rilevanza nella vita di una donna trapiantata e viene interpretata come completamento di una riabilitrazione che si evidenzia dall'inizio del trattamento dialitico. Spesso però può rappresentare essa stessa un rischio sia per la madre che per il feto.
Nella presente survey hanno analizzato due casistiche comprendenti in totale 242 donne in età fertile in un arco temporale compreso tra il 1996 ed il 2012. Le donne con gravidanza appartenevano a due aree geografiche diverse del Nord e Sud Italia e presentavano un' età compresa tra 27 e 41 anni media pari a 33,42 anni ed eramo in trattamento emodialitico extracorporeo.
Dalla casistica generale il numero di donne potenzialmente fertili era di 242/488 pari a 49,5% dell'intera popolazione di donne trapiantate di rene. Le donne gravide erano 8/242 pari a 2,8%. 3/8 trapianti (37,5%) venivano effettuati da donatore vivente. L'intervallo tra la data del trapianto e la gravidanza era tra 13 ed 63 mesi media 38 +/-19 mesi. I parti venivano espletati mediante taglio cesareo. In tutte si rilevava basso peso alla nascita del feto. In un parto (41 aa) anticipato mediante tc alla 35a settimana. si evidenziava rigetto acuto e dopo parziale e consistente miglioiramento mediante steroidi la paziente rientrava in dialisi. Aveva però dimostrato scarsa compliance, sospendo lo steroide autonomamente. Un parto risultò gemellare. Outcome eccellente!
Sia pur limitata a due centri di follow-up di trapianto, l'indagine suggerisce che la gravidanza può essere fattore di rischio per l'andamento del trapianto, anche se nel caso citato era preponderante la sospensione spontanea dello steroide. La valutazione preliminare della compliance associata ad un sostegno psicologico rappresenta un fattore rilevante per il successo dell'evento l'outcome del trapianto.