Sull'efficacia e la sicurezza degli mTORi, sirolimus (Rapamune® Wyeth) ed everolimus (Certican® Novartis), la letteratura riporta risultati contrastanti. Analizziamo l'esperienza quindicennale del nostro Centro con mTORi nel TxR.
Selezione, da 05/1997 a 12/2011, di casi (assunti mTORi, de novo o per conversione) e di controlli (estrazione 1:1 per sesso ed età al trapianto – mai assunti mTORi, ma CNI). Paragone dei gruppi per sopravvivenza organo/paziente, neoplasie, drop-out terapeutico, rigetti acuti e funzione renale (gli ultimi due obiettivi valutati confrontando controlli con casi in mTORi per tutto il f/up -Gr1).
418 casi (f/up 68,4 mesi, assunzione mTORi 32,1 mesi), di cui 75 del Gr1 (f/up 55 mesi) e 403 controlli (f/up 76 mesi), sono sovrapponibili per sopravvivenza organo/paziente e per rigetti acuti.
Nei casi maggior tasso di drop-out da mTORi per effetti collaterali (18,9% vs controlli 1%, p<0,001 e vs tutti i pazienti che hanno assunto CNI – 808/821 - 9,3%, p<0,001), ma tasso inferiore di neoplasie (4,8% in corso di terapia con mTORi vs 11,7% nei controlli, p<0,001; 7,9% in pazienti in mTORi ab-initio -11/140- vs 29,4% nei controlli + casi in CNI ab-initio, pre-conversione a mTORi –148/504– p<0,001).
Nei pazienti in CNI con diagnosi neoplastica, minore incidenza di seconda neoplasia quando convertiti ad mTORi (2,6% e 12,8%, p=0,02).
Nei casi creatininemia peggiore nel primo anno di trapianto e proteinuria più elevata nei primi tre anni. Creatininemia alla conversione a mTORi <2,7 mg/dl predittiva (curva ROC 0,702) di migliore sopravvivenza organo rispetto a creatininemia >=2,7 mg/dl (p=0,006) e di ridotta perdita TxR (16,7% vs 45,2% regressione di Cox 3,316, I.C. al 95% 1,334–8,246).
Nonostante la più scarsa maneggevolezza, l'ultilizzo di mTORi si è mostrato sicuro ed efficace nella nostra casistica, sia de novo che per conversione e soprattutto protettivo verso lo sviluppo di neoplasie.