La prevalenza di fibrillazione atriale (FA) in pazienti in emodialisi ( ED ) è elevato. La terapia anticoagulante orale (TAO ) è il trattamento raccomandato per la prevenzione del tromboembolismo in questi pazienti, tuttavia il suo uso è controverso nella popolazione degli emodializzati.
In una popolazione di pazienti in ED con episodi di FA parossistica e persistente o in FA permanente è stata valutata la sicurezza della TAO. Un modello di Cox è stato utilizzato per valutare la relazione tra TAO ed eventi emorragici , aggiustato per assunzione di terapia antiaggregante , età anagrafica e dialitica, comorbidità , percentuale di tempo in range (TTR) e variabilità (logVGR ) dell’INR.
Al reclutamento , 134 pazienti su 290 stavano assumendo TAO . La mediana del TTR era 54% (IQR : 42-67 % ), quella del VGR 0,34 (IQR: ,16-,87 ) . Durante il follow-up (2 anni) sono stati osservati 77 eventi. L’assunzione di TAO è risultata associata ad un aumentato rischio di episodi emorragici (HR 4.1, P<0.03). I pazienti con emorragie pregresse all'assunzione della terapia avevano un rischio più elevato di andare incontro a un nuovo episodio (HR 2.01 , P <0.05 ) . Nei pazienti in TAO maggiore era il TTR , minore era il rischio di sanguinamento (HR 0.8, P<0.05 ). Nei pazienti con emorragie pregresse, solo i valori più elevati di VGR erano debolmente associati ad un maggior tasso di sanguinamenti ( HR=4.9, P=0.09). Lo score HASBLED aumentava al crescere degli eventi( 0-2= 7.1%, 3-5=14.5%, 6-9=29.1%).
Nei pazienti con FA in ED, la TAO aumenta l' incidenza di sanguinamento, tuttavia il rischio emorragico è ridotto nei soggetti in cui il valore di INR è mantenuto entro il range terapeutico. I pazienti con precedenti emorragie hanno un rischio di sanguinamento raddoppiato rispetto a chi non ha avuto pregressi sanguinamenti.