Diversi studi clinici hanno suggerito che l’HDF-OL può ridurre la progressione delle patologie cardiovascolari dialisi-correlate, ma i meccanismi molecolari alla base di tale miglioramento non sono ancora noti. Scopo dello studio è identificare, attraverso un approccio high-throughput, le differenze nel profilo di espressione genica dei LMP di pazienti che si sottopongono ad HDF-OL rispetto a quelli che effettuano la Bicarbonato dialisi standard (BHD).
Il profilo di espressione genica è stato valutato nei LMP, isolati da 10 pazienti stabilmente in trattamento con HDF-OL (reinfusione>18L) e 10 pazienti in BHD, mediante SurePrint G3 Human Gene Expression 8x60K v2 Microarray Kit (Agilent Technologies). I risultati ottenuti sono stati valutati mediante analisi statistica (T test non appaiato, correzione per test multipli Benjamini-Hochberg) e funzionale delle pathway (Ingenuity Pathway Analysis, IPA).
Settantotto geni sono risultati differenzialmente espressi dal confronto fra i gruppi HDF-OL e BHD, utilizzando un fold-change (FC)≥1.5. Questi geni erano inclusi in 5 network funzionali. Tra questi, il principale network con implicazioni a livello cardiovascolare (IPA score di 27) includeva geni legati direttamente e indirettamente al PDGF-beta (down regolato nel gruppo HDF-OL, FC=-2.03) che è noto avere un ruolo chiave nello sviluppo e progressione dell’aterosclerosi. Un altro gene down-regolato nei pazienti HDF-OL ed incluso in questo network, la Glycoprotein V (GP5) (FC=-2.33), è implicato nel processo di attivazione del sistema della coagulazione. Tra i geni maggiormente up-regolati nel gruppo HDF-OL ed inclusi nel network è risultato il Nerve Growth Factor (FC=11.67), coinvolto nel miglioramento della disfunzione cardiaca attraverso la riduzione dell’apoptosi ed il miglioramento della microcircolazione coronarica.
I nostri dati suggeriscono che l’HDF-OL può contribuire alla riduzione del rischio cardiovascolare attraverso la modulazione di pathway implicate nella progressione della malattia aterosclerotica e miglioramento della disfunzione cardiaca. Quest’osservazione potrebbe aprire nuove prospettive nella prevenzione del rischio cardiovascolare in dialisi.