Nel 2007 Mendelssohn pubblicò un interessante articolo di critica al modello di dialisi peritoneale (DP) assistita [Mendelssohn DC. Kidney Int. 2007 [1]] proposto in precedenza dal canadese Oliver [Oliver MJ. Kidney Int. 2007 [2]], delineando alcuni possibili scenari di sviluppo di un sistema di dialisi domiciliare (DD) che prevedesse l’offerta contemporanea di DP e di emodialisi domiciliare (HDD) e contestando un eccessivo investimento di energie, risorse economiche e umane su pazienti poco autosufficienti invece di focalizzare l'attività su pazienti con maggior attitudine alla DD. Prefigurava scenari potenziali: uno senza particolari aspettative di espansione (modello canadese), uno negativo con DP e HDD competitive tra di loro, uno positivo e puntato su pazienti con attitudine in cui un programma DP forte e ben strutturato sosteneva la crescita della HDD [Figura 1].
Nella nostra esperienza DP e HDD convivono a partire dal forte programma di DP che prevede un importante investimento di risorse su pazienti con attitudine verso la HDD e la DP, ma nel contempo anche il sostegno a pazienti non autonomi con possibilità di DP.
Si ritengono cruciali: la fase educazionale svolta in ambulatorio Malattia Renale Avanzata (MAREA); la DP (in assenza di controindicazioni) offerta come primo tipo di trattamento; lo shift dei drop-out clinici della DP alla HDD quando ve ne siano le condizioni attitudinali e logistiche; il supporto economico al paziente tramite D.G.R. Piemonte 8-12316 - 12.10.2009 [Bollettino Ufficiale Regione Piemonte n. 43 del 29/10/09 [3]] che, risulta in un sistema di DD assistita alternativo a quelli riportati in letteratura (più tipologie care-giver eleggibili, minori costi, maggiore flessibilità); introduzione monitor HDD compatti, trasportabili.
Progressivo incremento prevalenza, sostanziale stabilità incidenza DP e HDD [Figura 2].
Un forte programma di DP può trainare la crescita dell'HDD tramite: empowerment del paziente in fase pre-dialitica; “timing” appropriato per l’avvio del trattamento; forte esperienza del team dedicato alla DD; larga casistica; disponibilità di infrastrutture e team multidisciplinare dedicato; sostegno economico per i care-giver se appropriato; fermo impegno verso la DD dei clinici.
[1] Mendelssohn DC. A skeptical view of assisted home peritoneal dialysis. Kidney Int. 2007 Apr;71(7):602-4.
[2] Oliver MJ, Quinn RR, Richardson EP, Kiss AJ, Lamping DL, Manns BJ. Home care assistance and the utilization of peritoneal dialysis. Kidney Int. 2007 Apr;71(7):673-8. Epub 2007 Jan 31.
[3] Regione Piemonte, D.G.R. n. 8-12316 del 12/10/09 - Bollettino Ufficiale Regione Piemonte n. 43 del 29/10/09.
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