In pazienti con CKD, studi prognostici basati su un singolo set di misurazione hanno dimostrato che l’ABPM è superiore alla pressione clinica nel predire eventi CV e ESRD. Tuttavia, studi relativi alla riproducibilità dell’ABPM in CKD sono scarsi.
Al fine di valutare la riproducibilità dell’ABPM in una coorte non selezionata di pazienti con CKD, abbiamo reclutato 175 pazienti consecutivi (CKD stadio 2-5), afferenti al nostro ambulatorio che praticavano un ABPM. I pazienti hanno ripetuto dopo 12 mesi un secondo ABPM utilizzando le stesse modalità di misurazione (monitor Spacelabs 90207, intervallo delle misurazioni ogni 15 min dalle 7:00 alle 23:00 e ogni 30 min dalle 23:00 alle 7:00, definizione dei periodi di sonno e veglia in base ai diari registrati dai pazienti). La riproducibilità delle pressioni sistolica (PAS) e diastolica (PAD) ambulatoriali come variabili continue era valutata calcolando per ogni componente la differenza tra le due misurazioni (bias) e il limite di agreement (±1.96x DevSt del bias) mediante grafici di Bland-Altman. La riproducibilità dei target era stimato mediante coefficiente k di Cohen.
I pazienti avevano le seguenti caratteristiche: età media 65.9±12.9 anni, maschi 65.1%, diabetici 36.6%, malattia CV 34.9%, eGFR 41.7±18.6 ml/min/1.73m2, PAS/PAD clinica 147±20/80±12 mmHg. Il numero di farmaci antipertensivi non era differente tra il primo (3.2±1.5) e il secondo ABPM (3.3±1.6), così come la distribuzione delle classi di farmaci. I dati di ABPM sono riportati in tabella.
Il bias della PAS diurna era -0.5 mmHg e della notturna -0.1 mmHg con limiti di agreement di 29 e 26 mmHg, rispettivamente. La distribuzione di normotesi (6.3%), WCH (34.9%), MH (5.1%) e ipertensione sostenuta (53.7%) aveva una buona riproducibilità (coefficiente k 0.580).
In conclusione, questi dati dimostrano che in pazienti con CKD, l’ABPM è altamente riproducibile, in particolare per la componente notturna; ciò consente di ridurre la frequenza di effettuazione dell’ABPM.