Una complicanza frequente del CVCt è il malfunzionamento definito, dalle linee guida, come impossibilità a raggiungere un flusso ematico (Qb) di 300 ml/min con pressioni di aspirazione (Pasp) maggiori di 250 mmHg "Clinical Practices Guidelines for Vascular Access - NKF KDOQI 2006" [1]
Per il malfunzionamento del CVCt sono stati proposti diversi protocolli.
Nella pratica clinica è noto come il CVCt non consenta flussi costanti durante la seduta.
I moderni monitor per emodialisi consentono di interfacciarsi con “software” dedicati, consentendo di analizzare i flussi ematici effettivi (Qbeff) per l’intera durata del trattamento.
Scopo del lavoro è descrivere un protocollo di malfunzionamento attraverso l'analisi del Qbeff medio di seduta.
57 pazienti (età 75±10 anni, età dialitica 15±12 mesi) sono stati sottoposti prospetticamente per 6 mesi ad analisi del Qbeff. L'analisi "off-line" del Qbeff è stata ottenuta mediante interfaccia del monitor per emodialisi utilizzando il software "Teledial - La Traccia".
In presenza di un Qbeff medio di seduta < 250 ml/min per più di tre sedute consecutive, è stata disposta una chiusura del CVCt con Urochinasi 12.500 ml per lume per tre settimane. Se dopo tale trattamento, Il Qbeff medio non raggiungeva almeno i 270 ml/min, veniva programmata angioTC dei vasi venosi centrali, in previsione di una possibile sostituzione.
L'analisi del Qbeff medio di seduta ha mostrato oscillazioni fino al 60%. Il Qbeff medio è stato inferiore al 9.3% al Qb impostato sul preparatore.
Nella figura viene riportato in alto un esempio di CVCt con flussi adeguati, in basso un CVCt malfunzionante.
Nel periodo osservato, 13 pazienti (23%) hanno avuto almeno un episodio di malfunzionamento, 8/13 (61%) hanno risposto al protocollo di chiusura del CVC con urochinasi, i 5 “non responders” hanno eseguito una angioTC che ha mostrato in 4 casi una patologia steno-trombotica dei vasi venosi (2 casi sono stati sottoposti con successo ad angioplastica+stent della cava superiore), nel caso di angioTC negativa è stata eseguita sostituzione del CVCt con successivo ripristino di flussi adeguati.
Nella pratica clinica il malfunzionamento del CVCt è un evento abbastanza frequente (23% dei nostri pazienti).
Poiché il CVCt non presenta flussi costanti durante la seduta (oscillazioni fino al 60%), suggeriamo di considerare il Qbeff medio come indicatore del malfunzionamento.
Un protocollo di chiusura del CVCp con Urochinasi per tre settimane ha consentito un ripristino del flusso nel 61% dei casi.
L'esecuzione di una angioTC dei vasi centrali, prima di ogni sostituzione di un CVCt malfunzionante, appare indispensabile.
[1] Hemodialysis Adequacy 2006 Work Group Clinical practice guidelines for hemodialysis adequacy, update 2006. American journal of kidney diseases : the official journal of the National Kidney Foundation 2006 Jul;48 Suppl 1:S2-90
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