Le anomalie urinarie in gravidanza, benchè relativamente frequenti, sono probabilmente sottostimate.
Una giovane donna ha presentato, esordio di proteinuria subnefrosica (0.85 g/24 ore) e microematuria alla 35° settimana di gestazione, senza ipertensione. La funzione renale è sempre stata adeguata all’epoca gestazionale.
Nel post-partum, è stata confermata la persistenza di proteinuria (circa 1,5 g/24 ore); negative le indagini di autoimmunità. Al sedimento urinario presenza di 15 emazie/campo, con indice di dismorfismo pari a l’80%, rari cilindri ialino-granulosi.
Data la persistenza delle anomalie urinarie a 6 mesi dal parto, abbiamo sottoposto la paziente a biopsia renale. L’esame istologico ha mostrato proliferazione mesangiale con sclerosi segmentale e, alla IF, dominanza IgA in sede mesangiale e occasionalmente a livello della membrana basale glomerulare, con positività intensa di C3.
Dopo la diagnosi di nefropatia a depositi di IgA (IgAN) è stato avviato trattamento con antagonista recettoriale dell’angiotensina II. La terapia ha determinato la remissione parziale della proteinuria, che è persistentemente <1 g/24 ore.
Le anomalie urinarie secondarie a gestosi regrediscono usualmente nei primi tre mesi post-partum. Nel caso descritto, la persistenza di proteinuria e microematuria ha supportato l’ipotesi di una nefropatia cronica, non nota prima della gravidanza.
Questo caso suggerisce che le anomalie urinarie in gravidanza debbano indurre non solo il sospetto di gestosi, ma anche di una possibile patologia glomerulare misconosciuta. La gravidanza comporta variazioni dell’emodinamica glomerulare tali da esacerbare manifestazioni di nefropatia cronica prima non evidenti, come la proteinuria/albuminuria. L’esecuzione di indagini non invasive per escludere nefropatie secondarie è pienamente giustificabile. La biopsia, in assenza di indicazioni urgenti, visto l’elevato rischio di complicanze, può essere rimandata al post-partum in caso di persistenza dei segni di malattia glomerulare.