La peritonite sclerosante incapsulante (EPS) è la complicanza più temibile nei pazienti sottoposti a trattamento dialitico peritoneale. E’ caratterizzata dalla progressiva formazione di tessuto fibroso a livello addominale determinante l’incapsulamento dei visceri addominali da parte del peritoneo con frequente ostruzione intestinale. Nei pazienti trapiantati, precedentemente sottoposti a trattamento dialitico peritoneale, l’insorgenza è generalmente entro il primo anno di trapianto e maggiormente frequente nei pazienti in terapia con inibitori della calcineurina.
Qui descriviamo il caso di un uomo caucasico di 60 portatore di trapianto renale da donatore cadavere dal 1998, dopo 2 anni di trattamento di dialisi peritoneale. Inizialmente in triplice terapia immunosoppressiva con steroide, ciclosporina e azatioprina. Dopo 8 anni di trapianto è stato sospeso lo steroide per severa osteoporosi e difficile controllo glicemico. Mentre dopo 15 anni è stato eseguito lo shift terapeutico da azatioprina a micofenolato, per la necessità di terapia ipouricemizzante con allopurinolo.
Dopo 15 mesi da questa modifica terapeutica, il paziente presenta dolore addominale, addome non trattabile, alvo non canalizzato con peggioramento degli indici di funzionalità renale. La TC addome mostra versamento addominale, gastrectasia, distensione fluida di anse digiunali in centro addome che appaiono conglomerate attorno ad un ansa in sofferenza con brusca variazione del calibro.
Veniva posta indicazione ad intervento chirurgico in urgenza: evidenza di voluminoso conglomerato di anse ricoperto da cotenna fibrosa-infiammatoria e conseguente viscerolisi.
L’esame bioptico mostrava tessuto sclero-jalino, positivo alla colorazione Rosso Congo, deponente per amiloidosi AA di tipo reattivo.
Il paziente dopo l’intervento ha ripreso una normale funzionalità renale con persistenza di alvo tendenzialmente stitico.
Questo caso suggerisce che nei pazienti trapiantati di rene con precedente trattamento di dialisi peritoneale, EPS deve essere sempre considerata un’eventualità possibile, per quanto rara. Questo è uno dei rarissimi casi di presentazione di malattia dopo molti anni di trapianto renale.