L’iperossaluria è causa di una rara e sottodiagnosticata nefrite tubulo-interstiziale acuta con depositi di ossalato (NAO), a prognosi severa per la sopravvivenza rene/paziente. L’associazione di iperossaluria ed insufficienza renale acuta (AKI) con profilo tubulo-interstiziale suggeriscono la diagnosi di NAO e devono indurre all’accertamento bioptico non solo a fini diagnostico/terapeutici, ma anche prognostici.
Descriviamo 2 casi di NAO secondari ad iperossaluria enterica. Il grado di insufficienza renale veniva definito secondo i criteri KDIGO (AKIN). Iperossaluria era definita un livello > 40 mg/dl. I campioni bioptici renali venivano esaminati a luce polarizzata per il riconoscimento dei cristalli.
Caso 1. Maschio 62 anni, affetto da pancreatite cronica. Ricovero per dolore lombare, febbre, vomito biliare. Riscontro di IRA grado 3 (Cr 5.6 mg/dl), proteinuria < 0.5 g/die, HbA1c 6.6 %, ossaluria 63 mg/dl. Biopsia renale: nefrite tubulo-interstiziale acuta con deposizione tubulare di cristalli di ossalato intraluminali ed intracitoplasmatici, birifrangenti alla luce polarizzata. All’IF depositi granulari di C3
Caso 2. Donna 56 anni con diabete ed obesita’ trattata con derivazione bilio-intestinale. Dopo 6 mesi comparsa di AKI (Cr 2.5 mg/dl) a rapida progressione. Ricovero per malessere, astenia, nausea e riscontro di AKI grado 2 (Az 255 mg/dl, Cr 9.4 mg/dl). Biopsia renale : nefrite tubulo-interstiziale acuta con deposizione di cristalli intraluminali ed interstiziali birifrangenti di ossalato sovrapposta a glomerulosclerosi nodulare diabetica. All'IF depositi granulari diffusi di C3.
I pazienti con iperossaluria associata a severa AKI possono evolvere verso l’ESRD e la dialisi.E’ importante il riconoscimento precoce della NAO sia per la prevenzione di fattori scatenanti (disidratazione, dieta ricca di ossalati) sia per il tempestivo intervento terapeutico.
La biopsia è mandatoria per la diagnosi di certezza ed è legata al riscontro dei caratteristici cristalli di ossalato al microscopio a luce polarizzata.