L’obesità è un importante trigger di danno renale. E’ dunque fondamentale una stima accurata della filtrazione glomerulare nel soggetto obeso.
Scopo dello studio è valutare la performance delle più comuni formule di stima del filtrato glomerulare (eGFR) nella popolazione obesa.
Abbiamo studiato 101 pazienti (80 donne, età media 46 anni) con obesità moderata-severa (BMI 34-68, media 47.7) e valori di creatininemia (misurati con metodo IDMS tracciabile) tra 0.3 e 2.3 mg/dl. I risultati delle formule MDRD, CKD-EPI e Cockroft-Gault sono stati confrontati con la clearance della creatinina misurata con raccolta urinaria di 24 ore (ClCr).
E’ stata osservata una correlazione lineare statisticamente significativa, seppur modesta, tra la ClCr e le stime ottenute con le formule di C&G, MDRD e CKD-EPI (coefficiente di correlazione pari, rispettivamente, a 0.63, 0.63, 0.65).
La formula C&G ha mostrato una sovrastima marcata della ClCr (in media 55 ml/min, p<0.0001), mentre i valori ottenuti con le formule MDRD e CKD-EPI, seppure mediamente minori come atteso, risultano più simili ai valori della ClCr (differenza media di 28 e 23 ml/min, p<0.0001). La relazione tra le diverse misure è influenzata dal livello di GFR: tendenza alla sottostima per valori di GFR normali-alti e alla sovrastima per valori bassi.
La formula C&G, a causa della sovrastima marcata della ClCr, che aumenta progressivamente con l’aumentare del BMI, e del suo elevato errore di predizione (in media 80 ml/min vs 56 e 54 di MDRD e CKD-EPI rispettivamente), ha una performance peggiore di MDRD e CKD-EPI.
La formula di Cockroft-Gault appare inadeguata nei pazienti con obesità grave. Le formule MDRD e CKD-EPI danno risultati abbastanza simili tra di loro, ma la relazione con ClCr è influenzata dal livello di funzione renale.
L’errore di predizione di tutte le formule è rilevante, per cui nessuna appare adeguata alla stima del GFR nell’obesità grave.