Le anomalie della pigmentazione urinaria sono un segno importante con cui il nefrologo si confronta spesso in particolare in caso di urine scure (mioglobinuria, macroematuria). Tuttavia vi sono casi nei quali la colorazione delle urine può dipendere da cause più rare.
Revisione di un caso clinico di una paziente che ha presentato urine viola nelle 24 ore successive alla esecuzione della biopsia renale.
Donna di 85 anni ricoverata per IRA dopo episodio di over-scoagulazione. In anamnesi ipertensione arteriosa, arteriopatia polidistrettuale e flutter atriale trattato con warfarin. Durante il ricovero la paziente è stata sottoposta a biopsia renale e nelle 24 ore successive alla biopsia sono comparse urine di colore viola. L'istologia renale dimostrava quadro di nefropatia da warfarin. L'esame delle urine escludeva macroematuria e dimostrava batteriuria e leucocituria. Si eseguiva urinocultura, si sostituiva il catetere vescicale e si impostava terapia antibiotica empirica (ciprofloxacina) nel sospetto di infezione da batteri associati alla Sindrome delle Urine Viola. L'urinocultura confermava l'infezione da E.Coli. Il quadro migliorava rapidamente con la scomparsa della colorazione violacea urinaria.
La "sindrome delle urine viola" è una rara e benigna manifestazione delle infezioni alle vie urinarie caratterizzata dalla colorazione blu-violacea del tubo e del sacchetto del catetere vescicale. I patogeni più frequenti sono: E.Coli, Pseudomonas Aeruginosa, Klebsiella Pneumoniae, Enterococcus Faecium, Proteus Mirabilis, Morganella Morganii. Il caso presentato dimostra come la sindrome delle urine viola debba essere considerata in diagnosi differenziale nel caso di anomalie della pigmentazione urinaria in particolare se si verifica nell'immediato post-bioptico quando l'anomalia di pigmentazione urinaria più frequente è la macroematuria. Nel nostro caso la paziente poteva presentare macroematuria anche alla luce della diagnosi di nefropatia da warfarin. L'identificazione precoce della patologia ha permesso il corretto iter diagnostico e terapeutico confermando la benignità del quadro.