Lo scompenso cardiaco congestizio (SCC) si manifesta con sovraccarico idrico e congestione d’organo: la presenza di insufficienza renale e la resistenza ai diuretici configurano il quadro clinico più grave della s.cardiorenale. L’ultrafiltrazione (UF) è una metodica di rimozione dei liquidi nel trattamento dello SCC poco/non responsivo alla terapia diuretica. Una forte limitazione all’utilizzo esteso dell'UF è stata la necessità di ricorrere a un accesso venoso centrale, con necessità di solito di ricovero in UTIC. Recentemente è stato sviluppato un nuovo device per UF, (CHIARA, Congestive Heart Impairment Advanced Removal Approach) che utilizza una singola ago-cannula di piccolo calibro (17 G), posizionata in una vena periferica del braccio.
Sono stati trattati 49 pazienti (31M e 18F), età media 63±8 aa, durata del trattamento almeno 6 ore. L'ultrafiltrazione prevista era di almeno 100 mL/h. Vene native punte (se necessario in ecoguida): mediana, cefalica, basilica. Criteri di inclusione: età > 18 anni, consenso informato firmato, Classe NYHA III/IV, sovraccarico idrico stimato > 4kg, portata dell’accesso venoso periferico >60 ml/min. Criteri di esclusione: controindicazioni al trattamento anticoagulante temporaneo, creatinina >3 mg/dl, edema polmonare acuto/shock cardiogeno.
Sono stati eseguiti 81 trattamenti di cui 76 completati con successo (95%). Motivi dell'interruzione: due per kinking della cannula, tre per insufficienza dei flussi ematici. La durata media del trattamento per paziente è stata di 7.5±1.8 ore (range 6-14 ore) con rimozione complessiva di UF 1417±433 ml (188±31 ml/ora). Il flusso medio di aspirazione è stato di 82±22 ml/min, quello di restituzione è stato di 110±20 ml/min.
I dati preliminari sembrano dimostrare l’applicabilità clinica del sistema CHIARA nel trattamento con UF dello SCC, in termini di capacità di rimozione di un volume adeguato di ultrafiltrato attraverso un unico accesso venoso periferico.