La prognosi risulta cruciale nel processo decisionale dei pazienti anziani con CKD 5D.
Pertanto abbiamo valutato
l’efficacia clinica e l'accuratezza dell’Indice Prognostico Multidimensionale (MPI) nel predire la mortalità a breve e lungo termine in pazienti anziani con CKD 5D.
Studio multicentrico randomizzato in 5 U.O. di Nefrologia italiane. Criteri di inclusione: età ≥ 65 anni e stato di CKD 5D. Tutti eseguivano una valutazione multidimensionale standardizzata che comprendeva lo stato funzionale (ADL,IADL), cognitivo (SPMSQ), nutrizionale (MNA) e sociale, numero di farmaci assunti, comorbilità (CIRS), e rischio di sviluppare lesioni da decubito (ESS). Si calcolava il MPI che stratificava i pazienti in tre gradi di rischio di mortalità: lieve, moderato e severo per l’MPI-1, 2 e 3 rispettivamente. La mortalità è stata valutata con un follow-up di almeno un anno.
368 pazienti (uomini = 62,5%; età media = 76,71 ± 6,7 anni) erano inclusi nello studio, 143 (38,9%) erano in MPI-1, 186 (50,5%), in MPI-2 e 39 (10,6%) in MPI-3. Una differenza significativa tra i tre gruppi MPI era osservata per ADL, IADL, SPMSQ, MNA, ESS e CIRS (p <0,0001). Il follow-up medio era di 482 giorni. Della coorte iniziale, 166 pazienti (età media = 76,50 ± 7,0 anni) sono stati seguiti fino a 2 anni. I tassi di mortalità erano significativamente differenti tra i pazienti con MPI-3 vs MPI-1 / MPI-2 a un mese (7,7% vs. 1,8%, p = 0,008) e a due anni (39, 1% vs 17,5%, p = 0,017).L’AUC risultava 0,73 (IC 95% 0,5-0,97) e 0,64 (05% CI 0,51-0,76) a un mese e a due anni di follow-up, rispettivamente.
Il MPI risulta uno strumento accurato nella predizione della mortalità a breve e lungo termine nei pazienti anziani con CKD 5D. Esso potrebbe guidare la decisione di avviare un paziente geriatrico alla terapia sostitutiva o a quella conservativa.