La ridotta risposta alla terapia con agenti stimolanti l’eritropoietina (ESA) è associata ad un aumento della morbilità e della mortalità nei pazienti in trattamento dialitico.
Scopo dello studio è stato quello di confrontare la risposta alla terapia con ESA nei pazienti in emodialisi cronica che effettuavano il trattamento con catetere venoso centrale (CVC) rispetto ai portatori di fistola artero-venosa (FAV) nativa o graft (PTFE).
Studio osservazionale, trasversale, di 118 pazienti prevalenti in dialisi (68 M/50 F, età media di 66.6±14.6 anni) in terapia con ESA; 91 pazienti (53 M/38 F, età media 65.7±10.7 anni) erano portatori di FAV o PTFE e 27 pazienti (12 M/15 F, età media 68.3±12.2 anni) di CVC. La risposta alla terapia con ESA è stata calcolata mediante l’indice di sensibilità (ERI): EPO/Kg/dose settimanale diviso per Hb (g/dl). In base alla distribuzione dei percentili dell’ERI e stabilito un cut-off di 14.2, pari al 75° percentile, sono stati definiti “normo-responsivi” i pazienti con ERI minore o uguale a tale valore e “ipo-responsivi” quelli con ERI maggiore di 14.2.
La percentuale dei pazienti con CVC che non raggiungevano o non mantenevano il target di Hb (11-12 g/dl) nel periodo di osservazione di 6 mesi (dicembre 2014 - maggio 2015) era del 16% versus l'8% del gruppo con FAV o PTFE. Il 22% dei pazienti con CVC presentavano ERI>14 versus il 15% dell’altro gruppo. I pazienti con CVC mostravano efficienza dialitica (Kt/V) minore (p<0,01), valori di albuminemia ridotti (p<0.01) e PCR più elevata (p<0.01) rispetto ai pazienti con FAV o PTFE.
I pazienti in emodialisi con CVC mostrano una ridotta risposta alla terapia con ESA, probabilmente a causa della minore efficienza depurativa e del maggior quadro infiammatorio rispetto ai pazienti con FAV o PTFE.