La calcifilassi è una sindrome rara che compare prevalentemente negli emodializzati; colpisce l’1-4% della popolazione emodialitica e presenta una mortalità elevata (60-80%).
E’ caratterizzata da lesioni cutanee dolorose che tendono alla necrosi con trasformazione ulcerativa o gangrenosa e talora richiedono l’amputazione; frequentemente sopravvengono infezioni che esitano in sepsi e morte.
La calcificassi peniena è una condizione assai rara spesso associata alla calcificassi sistemica.
Viene descritto il caso di un paziente seguito presso il nostro Centro dialisi con tale grave e invalidante complicanza clinica.
Paziente di 76 anni in trattamento emodialitico da due anni, diabetico dall’età di 50 anni in insulina da tre anni, iperteso, dislipidemico, in warfarin per fibrillazione atriale da un anno, con arteriopatia agli arti inferiori e iperparatiroidismo secondario.
Gennaio:
comparsa di lesioni ischemiche alle estremità, trattate con medicazioni, courettage, laser e mesoglicano, migliorate a fine aprile.
Aprile:
comparsa di lesione ulcerosa peniena dolente, instaurata terapia antidolorifica;
biopsia del glande;
terapia topica con gentamicina e iodopovidone.
Maggio:
Giugno:
Luglio:
Nonostante un esame istologico poco chiaro, l’aspetto clinico e l’evoluzione della lesione ci hanno orientato verso la diagnosi di calcifilassi peniena risolta dal sodio-tiosolfato.