I soggetti emodializzati hanno difficoltà a seguire le indicazioni dietetiche (81.4%) specie quelle relative alla restrizione dei liquidi (74.6%), con conseguente aumento del peso interdialitico, incremento del rischio di morbilità e mortalità. Il nostro studio ha voluto valutare l’efficacia di un intervento nutrizionale sulla compliance all’intake di liquidi in soggetti in emodialisi.
Abbiamo arruolato 30 pazienti in emodialisi presso il centro della Fondazione Maugeri di Pavia (19M e 11F età media pari a 59.6 ± 11.8 anni) con un aumento di peso interdialitico superiore al 4% del peso secco per 3 o più volte in 1 mese. L’intervento nutrizionale è stato strutturato in modo da seguire i pazienti per un periodo di 2 mesi, fornendo un incontro individuale iniziale, 7 incontri educazionali e 1 incontro finale. La compliance ai liquidi è stata ricavata dalla pressione media mentre l’efficacia dell’intervento sulla compliance all’intake idrico è stata valutata calcolando il rapporto percentuale tra il numero di episodi di incremento del peso interdialitico <4% del peso secco ed il numero totale di episodi.
Al termine dei 2 mesi di educazione, il nostro intervento ha portato ad una diminuzione del peso interdialitico medio ai limiti della significatività statistica (p=0.052), mentre la percentuale di incremento ponderale rispetto al peso secco si è ridotta in modo significativo (p=0.03) avvicinandosi al valore indicato dalle Linee Guida (4%). Si è assistito ad una riduzione dei valori della pressione media da 86.4 a 82.0 mmHg. L’intake di NaCl medio è risultato essere di 12.8 g/die. Il 53.3% dei pazienti ha dichiarato di avere difficoltà a seguire le indicazioni dietetiche sebbene il 56.7% sia risultato compliante ai suggerimenti proposti.
I dati analizzati hanno confermato che un intervento nutrizionale determina una diminuzione significativa del peso interdialitico e dell’incremento ponderale rispetto al peso secco associati ad una diminuzione dei valori pressori.