La fibrillazione atriale (FA) è un'aritmia comune negli emodializzati, associata ad elevato rischio trombo-embolico. Le linee guide cardiologiche indicano la terapia anticoagulante orale (TAO) come prevenzione della tromboembolia nei pazienti con FA. La TAO può favorire lo sviluppo di calcificazioni vascolari e aumentare l’incidenza di fratture vertebrali. Scopo del lavoro è valutare, in una popolazione di emodializzati con e senza FA, la prevalenza di calcificazioni vascolari e fratture vertebrali e di verificare se l’assunzione di TAO ha un’influenza sul due fenomeni.
Sono stati studiati 314 pazienti emodializzati, di cui 101 con FA. Per ognuno sono stati raccolti esami ematochimici, comorbidità e terapie assunte. Tutti i pazienti hanno eseguito una radiografia della colonna toraco-lombare per la valutazione delle fratture vertebrali (score di Kauppila) e delle calcificazioni vascolari (metodo semiquantitativo visivo secondo Genant). Modelli di regressione logistica sono stati applicati per valutare l’associazione tra fratture vertebrali e calcificazioni vascolari e le variabili considerate.
Il 48% dei pazienti con FA assumeva TAO. I pazienti aritmici mostravano una maggiore prevalenza di calcificazioni estese (>10 cm, 76%), ma una minore prevalenza di fratture vertebrali (40%).. La FA [OR 21.09(5.65;78.65),p=0.001] e i valori di vitamina D < di 20 ng/mL [2.55(1.33;4.9),p=0.005] erano predittori indipendenti di presenza di calcificazioni vascolari. I fattori predittivi indipendenti della presenza di fratture vertebrali erano il sesso maschile [OR 1.78(1.09;2.93), p=0.02] e l’età più avanzata [OR 1.04(1.01;1.07), p=0.02].
In una popolazione di pazienti emodializzati la presenza di FA e di valori di vitamina D <20 ng/ml si associa a quella di calcificazioni vascolari. Nei pazienti con FA i livelli di vitamina D sono significativamente inferiori rispetto a quelli dei soggetti non aritmici.Il sesso maschile e l’età più avanzata sono predittori indipendenti di fratture vertebrali. L’assunzione di TAO non è associata né ad un aumento di calcificazioni vascolari, né di fratture vertebrali.