Nei pazienti con malattia renale, infiammazione e malnutrizione sono spesso associate e causa di prognosi avversa in questa popolazione, non ci sono però risultati univoci riguardo al ruolo del colesterolo come fattore di rischio cardio-vascolare. In questa analisi abbiamo valutato l'associazione tra i livelli di colesterolo, gli indici nutrizionali e la mortalità sulla popolazione dello studio RISCAVID.
Il campione è composto da 396 pazienti seguiti prpospetticamente in un follow up di 60 mesi. Indici nutrizionali e markers infiammatori sono stati valutati all'inizio dello studio. I predittori di tutte le cause di mortalità sono stati analizzati utilizzando il metodo di Kaplan-Meier e un'analisi del rischio proporzionale di Cox.
Le caratteristiche del campione sono riportate nella tabella (fig.1). Dall'analisi emerge che non c'è differenza statisticamente significativa per quanto riguarda la mortalità tra i terzili di colesterolo totale nell'intera popolazione (p=0,24) dopo aggiustamento per diversi fattori confondenti (fig.2).Nella sottopopolazione con PCR>5 mg/dl (pazienti infiammati) emerge una significativa riduzione del rischio di mortalità per il terzile di colesterolo più alto (HR=0,57 p=0,025 CI del 95% da 0,35 a 0,93) (fig.3). In entrambi i sottogruppi (infiammati e non infiammati, fig.4 e 5) l'analisi di Cox mette in evidenza il valore protettivo di più alti livelli di albumina con HR di 0,45 (p=0,0001; CI del 95% da 0,31 a 0,67) e 0,41 (p: 0,0001; CI del 95% da 0,27 a 0,64) rispettivamente negli infiammati e non infiammati.
Nei pazienti non infiammati il colesterolo totale non costituisce un fattore di rischio di mortalità. Nella sola popolazione infiammata, i più alti valori di colesterolo mostrano un effetto protettivo essendo associati ad una ridotta mortalità per tutte le cause (reverse epidemiology).
Per inserire una domanda, segnalare la tua esperienza, un tuo commento o una richiesta di precisazione fai il login con il tuo nome utente e password.
Se non lo sei ancora puoi registrati partendo da qui.