Data la rilevanza clinica delle problematiche legate alle alterazioni del metabolismo minerale, in questo studio osservazionale multicentrico, condotto su una vasta coorte di pazienti emodializzati,abbiamo tentato di identificare e caratterizzare i pazienticon iperparatiroidismo secondario severo (HPTs).
I pazienti sono stati arruolati da 38 Centri di Dialisi distribuiti in tutta Italia. Sono stati raccolti dati clinici, esami ematochimici, dati sulla terapia e sulla dialisi. Il target di PTH considerato è stato quello KDIGO. I pazienti sono stati divisi in due gruppi: pazienti con HPT (PTH > 9 volte il limite superiore di normalità) vs IN TARGET.
Sono stati valutati 495 pazienti, di cui 34 con HPT(6,8%età 59,9±15,5aa, 53%M) e 461 IN TARGET (93,2%-età 66,9±13,7aa, 66%M). Il PTH dei pazienti con HPTsera 1064±536 vs 242±151 pg/ml (p<0,0001) deipazienti in target.I pazienti con HPTs erano più giovani di quelli in target (59,9±15 vs 69,9±13,7 anni,p=0.008), con una maggiore età dialitica (126,2±125 vs 64,3±69,4 mesi,p=0,0003).Non vi eranodifferenze significative nelle caratteristiche cliniche, né nei parametri dialitici (tecniche dialitiche, calcio nel dialisato, kt/v).Non vi erano differenze neilivelli di fosforo, calcio, albumina, bicarbonato, 25OHvit D, mentre i pazienticon HPTpresentavano valori più elevati di ALP (194,8±142 vs 144,1±108 U/l,p=0,01).Non vi erano differenze sull’uso dei chelanti, mentre una maggior percentuale di pazienti con HPTassumeva calciomimetico e paracalcitolo, e le dosi di vitamina D prescritte (calcitriolo e paracalcitolo) eranopiù elevate.
La prevalenza di iperparatiroidismo nella nostra popolazione è risultata più bassa rispetto a quella riportata in casistiche precedenti. Questo riscontro potrebbe essere dovuto sia all’adozione delle linee guida KDIGO che raccomandano livelli di PTH più elevati rispetto alle KDOQI, sia alla disponibilità di farmaci più efficaci che vengono probabilmente adoperati in modo più precoce e appropriato.