Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono le più frequenti nel trapianto renale, possono decorrere asintomatiche con impatto sull’outcome del graft. Scopo dello studio è identificare i fattori di rischio nei nefrotrapiantati.
Presentiamo uno studio di coorte retrospettivo comprendente 56 pazienti trapiantati presso il nostro centro nel periodo Novembre 2012-Novembre 2014. Abbiamo valutato le IVU (100.000 unità formanti colonia di patogeno per ml di urina) al primo mese, studiandone l’associazione con le principali variabili demografiche e biologiche. L’analisi statistica si è avvalsa dei test T Student e Fischer.
Tra i 56 pazienti studiati (36 maschi, 20 femmine), 31 hanno avuto IVU (A) e 25 non hanno avuto IVU (B). I patogeni più frequentemente isolati erano: E. Faecalis ( 41,9%), E. Coli 26%, E.cloacae 12%, E faecium 9,6% P aeruginosa 9,6%. Età e terapia immunosoppressiva non differivano tra i 2 gruppi. La diuresi residua giornaliera al momento del trapianto era 485 ± 108 ml/ 24h in A, 1314 ± 212 ml /24 h in B (p<0.001). Il PTH era <150 pg/ml nel 5,3% di B e 17,8% di A (p<0.005); >600 pg/ml nel 7,1% di B e 14,2% di A ( p<0.05). La sideremia era < 31 mcg/dl nel 4,3 % di B e nel 12.9% di A ( p<0.05), l’albumina era 4,11 ± 0.10 g/l in A e 4,42 ± 0.11 g/l in B ( p<0.05). L’indice di Massa Corporea era inferiore nei pazienti del gruppo B. Dai nostri dati avere una diuresi residua giornaliera superiore a 1000 ml protegge dalle IVU precoci verosimilmente per un “washing effect”. L’assenza di IVU è associata a migliore stato nutrizionale e migliore controllo del metabolismo calcio fosforo.
In conclusione, il mantenimento della diuresi residua nei pazienti dializzati ed inseriti in lista d’attesa per trapianto, è di fondamentale importanza.