Le feoifomicosi comprendono un vasto gruppo di infezioni superficiali, sottocutanee e disseminate, causate da funghi dematiacei, saprofiti del suolo e delle piante, contenenti granuli neri di melanina. Sono sempre più frequenti nei pazienti immunocompromessi con trapianto d’organo o HIV rappresentando una sfida diagnostica e terapeutica.
Presentiamo un rarissimo caso di micetoma da Pyrenochaeta romeroi in un trapiantato di rene.
Maschio senegalese di 54 anni, uremico da glomerulonefrite primitiva e iperteso, emodializzato per quattro anni. 49 anni: trapianto di rene, complicato da rigetto acuto cellulo-mediato IIa e da leucopenia, che impone la sospensione definitiva dell’acido micofenolico. A 52 anni, di ritorno dal Senegal, comparsa di un nodulo di 15 mm, verrucoide, ipercheratosico, indolente al V dito piede dx, poi tumefazioni sottominate e colliquanti, a corona di rosario, lungo tutto l’arto inferiore dx fino all’inguine senza linfoadenomegalie, pregressi traumatismi, febbre. Indici di flogosi inattivi. Funzione renale stabile (creatinina 2,0 mg/dl). Terapia: tacrolimus 1,5 mg e metilprednisolone 8 mg.
Per sospetta sporotricosi, è inizialmente trattato con Itraconazolo (200 mg x 2/die).
Istologia delle lesioni evidenzia: massiva flogosi interstiziale necrotizzante e granulomatosa istioepitelioidea con cellule giganti e aspetti di vasculite leucocitoclastica nel derma. Ife fungine allungate e rare spore disseminate (colorazione PAS). Negatività per micobatteri, HHSV8, CMV, BKV, EBV, Aspergilli, Sporotrichi. Primo colturale: negativo per funghi. Secondo colturale: crescita di colonie bianche, vellutato-fioccose che in 3-4 settimane producono ife olivastre, filiformi, con picnidi setosi, suggestive per Pyrenochaeta romeroi, dematiaceo anamorfo.
Con Voriconazolo 100 mg x 2/die x 6 mesi orale e l’ulteriore riduzione degli immunosoppressori si ottiene la guarigione dal micetoma.
L’infezione da Pyrenochaeta romeroi è rara e difficile da identificare. La sensibilità agli antifungini non è facilmente testabile. Una diagnosi precoce è possibile solo mediante biopsia della lesione con relativo esame colturale. Nei trapiantati renali la feoifomicosi richiede una rimodulazione della terapia immunosoppressiva.