Gli outcomes e le strategie di immunosoppressione (IS), comprese le interazioni farmacocinetiche con la terapia antiretrovirale (TARV), così come il rischio infettivo e neoplastico dei pazienti HIV+ sottoposti a trapianto renale non sono ancora chiariti.
In questo studio retrospettivo sono stati seguiti, tra Ottobre 2007 e Aprile 2015, 13 pazienti HIV+ sottoposti a trapianto renale e 5 a trapianto combinato fegato-rene, selezionati secondo i protocolli del Centro Nazionale Trapianti. La terapia IS di mantenimento prevedeva uno scalo rapido del cortisone e l’utilizzo di mTOR inibitori (mTORi) associati a basse dosi di inibitori della calcineurina (CNI). La TARV prevedeva un periodo ponte a base di enfuvirtide (T20), raltegravir (RLT) ed uno o più inibitori nucleosidici.
Durante un follow-up medio di 3,1 anni il tasso di sopravvivenza dei pazienti a 1 e 3 anni è stato rispettivamente di 86,6% e 84,6%. La sopravvivenza del graft è stata di 81,2 % a 1 anno e di 78,6% a 3 anni. Il tasso di rigetto cumulativo a 1 e 3 anni rispettivamente del 20 % e del 26,6 %. Il filtrato glomerulare secondo MDRD è stato di 58,8 ml/min e 51,9 ml/min a 1 e 3 anni. Le infezioni clinicamente rilevanti sono state 9 (polmonite p.jirovecii/aspergillosi polmonare/sepsi severa/riattivazione HCV: 2/1/2/4) con 1/18 (5,5%) riattivazioni di HIV.
La terapia IS con mTORi e basse dosi di CNI garantisce buona sopravvivenza del graft, basso tasso di rigetti acuti, limitata tossicità da farmaci e buon controllo dell’infezione da HIV. La TARV ponte non presenta significative interazioni con la terapia IS.