La selezione del candidato alla donazione per trapianto renale da vivente (LDT) è un elemento cruciale per la sopravvivenza del graft e per la sicurezza del donatore. Tuttavia alcuni criteri di selezione del donatore sono dibattuti.
Abbiamo esaminato tutti i potenziali donatori studiati presso il nostro Centro dal al al fine di analizzare:
1) la percentuale di esclusioni e le motivazioni relative
2) le caratteristiche della popolazione ammessa alla donazione e del rene donato (incluso lo studio della funzione renale con GFR radioisotopico)
3) l'evoluzione a lungo termine del quadro nefrologico dei donatori.
Tra i nostri criteri di esclusione: BMI > 35, diabete mellito, ipertensione arteriosa con danno d'organo, GFR radioisotopico globale < 80 ml/min.
Complessivamente n = 119 potenziali donatori (età mediana: 53,1 anni) sono stati studiati nel periodo in esame. Tra questi, 62/119 (52,1%) sono stati esclusi dalla donazione. Le principali cause di esclusione sono state costituite dalla positività del Cross-Match (19,4%), dal ritiro della volontà del donatore (17,7%), dalla esecuzione di un Tx intercorrente da donatore deceduto (12.9%) e dal riscontro di una neoplasia occulta (4%).
Il GRF radioisotopico medio del rene trapiantato (in assenza di farmaci attivi sul sistema renina-angiotensina) era pari a 50 ml/min. In tutti i donatori si verificava un incremento transitorio della creatininemia (Cr), in media da 0,79 a 1,34 mg/dL, con un recupero parziale della funzione basale alla dimissione (Cr nadir = 1,19 mg/dL). Dopo un follow-up mediano di 3,2 anni la Cr era pari a 1,05 mg/dL e la proteinuria di 133 mg/die.
I nostri criteri di selezione del potenziale donatore, che includono lo studio radioisotopico della funzione renale, hanno determinato una pecentuale esclusione del 52,1%. Il quadro nefrologico del donatore dopo un follow-up di 3 anni è risultato soddisfacente, indicando l'adeguatezza del processo di selezione.