Riportiamo un caso di insufficienza renale acuta in una paziente portatrice di trapianto di rene in terapia con ciclosporina, insorto dopo somministrazione di colchicina e claritromicina.
In letteratura sono riportati casi di "intossicazione" successivi alla somministrazione di colchicina in associazione a ciclosporina o claritromicina caratterizzati da rabdomiolisi, tossicità midollare, insufficienza renale fino alla MOF (multiple organ failure). Nei casi esaminati non è stata eseguita la biopsia renale.
Donna di 58 anni portatrice di trapianto di rene da 14 anni, in terapia immunosoppressiva con Ciclosporina+MMF+steroide. Da circa 1 anno parossismi di FA trattati farmacologicamente. Si associano episodi febbrili e artralgie e 15 giorni prima del ricovero c/o Nostro Reparto riscontro prima di focolaio polmonare trattato con claritromicina ed, alcuni giorni dopo, riscontro di pericardite trattata con metilprednisolone 20 mg ev e colchicina (0,5 mg x 2 per 3 giorni poi 0,5 mg). Si assiste a progressivo aumento della creatinina da 1,7 a 4,5 mg/dl. La paziente veniva ricoverata c/o Nostro Reparto per essere sottoposta a biopsia del graft.
La biopsia ha mostrato, accanto a lesioni "croniche" (fibrosi interstiziale, atrofia tubulare, lesioni vascolari da ipertensione), tubuli dilatati con aspetto microcistico contenenti materiale omogeneo PAS positivo (aspetto simil - tiroideo). Rosso Congo negativo. IF negativa per catene Kappa e Lambda.
È stata momentaneamente sospesa la terapia con ciclosporina e somministrato cortisone ev, ottenendo un miglioramento della funzione renale (creatinina 2,2 mg/dl).
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