L'invecchiamento della popolazione, l’incremento della multi-morbilità, l’indebolimento dell’assetto socio-economico ed ospedaliero richiedono un consolidamento dei servizi di assistenza primaria e un modello integrato d’intervento nefrologico per il paziente affetto da nefropatia cronica
Studio retrospettivo di 23321 persone di età maggiore di 20 anni, con creatininemia superiore a 0,5 mg/dl dal 2012 al 2014.
In 5156 pazienti era disponibile la proteinuria su campione estemporaneo chimico fisico delle urine.
Sono stati identificati 6428 pazienti residenti a Modena e Provincia affetti da MRC con GFR stimato CKD-EPI < 60 ml/min in almeno due controlli a distanza di 3 mesi.
Stratificando in base all’età è emerso che il 5% dei pazienti negli stadi G3-G5 hanno un’età compresa tra i 40-60 anni, il 39,45% tra i 60 e gli 80 anni mentre il 54,5% dei pazienti ha un’età tra gli 80 e i 100 anni.
Il valore di proteinuria (mg/dl) indicativo per la stima di progressione della nefropatia e di rischio cardiovascoalre è risultato <10 mg/dl nel 53.72 % dei casi, compreso tra 100-299 mg/dl nel 15.51% e > 300 mg/dl nel 30, 76 % dei pazienti.
Dall’analisi della prevalenza dell’MRC a Modena e Provincia è emersa l’elevato numero di pazienti anziani (>80 anni), dislocati in zone come i distretti periferici di più difficile accesso alle cure specialistiche.
Per migliorare l’erogazione delle prestazioni nefrologiche si propone l’utilizzo di nuovi strumenti organizzativi costituiti da Case della Salute e tecnici, quali la telemedicina.
In un contesto multidisciplinare si potrebbero realizzare degli interventi di prevenzione primaria e secondaria della MRC per gestire il paziente cronico, anziano, fragile con una migliore continuità assistenziale.
Si propone un approccio terapeutico integrato tra specialista e MMG, indicando dei percorsi assistenziali per i pazienti affetti da MRC nei diversi stadi di malattia con particolare attenzione alla multimorbilità