L’iperglicemia cronica, fattore chiave nella patogenesi della nefropatia diabetica (ND), modula l’autofagia, il cui ruolo nel danno tubulare è controverso. L’ubiquitinazione in lisina-63 concorre alla progressione del danno tubulare nella ND. Scopo dello studio è stato: 1. Valutare l’effetto dell’iperglicemia sulla modulazione dell’autofagia nelle cellule tubulari renali (HK2); 2. Valutare in vivo lo stato dell’autofagia nel diabete e nelle diverse classi di ND; 3. Stabilire il ruolo dell’ubiquitinazione in lisina-63 nella modulazione dell’autofagia nelle cellule tubulari in vitro e in vivo.
Cellule HK2 sono state coltivate in normoglicemia (5.5mM) e iperglicemia (30mM) in presenza/assenza dell’ inibitore dell’ubiquitinazione in lisina-63 (NSC697923) o silenziando UBE2v1, enzima E2 coinvolto nell’ubiquitinazione in lisina-63. L’autofagia è stata valutata mediante l’ espressione di LC3 (western blot, microscopia confocale). In vivo, l’ LC3 e le proteine ubiquitinate in lisina-63 sono stati valutati mediante immunoistochimica e immunofluorescenza su biopsie renali di 3 pazienti controllo, 3 diabetici e 9 ND (classi IIb, III e IV).
L’iperglicemia nelle HK2 induceva un significativo aumento di LC3 a 24h di stimolazione, aumento bloccato dal silenziamento di UBE2v1. La microscopia confocale confermava la riduzione di vescicole autofagiche indotta dall’iperglicemia in presenza dell’inibitore NSC697923. L’immunoistochimica evidenziava un’aumentata espressione tubulare di LC3 dai pazienti diabetici ai pazienti ND, con aumento della positività al progredire del danno renale, fino alla classe IV, caratterizzata da vescicole autofagiche fuse, che occupavano l’intero citoplasma cellulare. Gli stessi tubuli positivi per LC3, presentavano in vivo in immunofluorescenza accumulo di proteine ubiquitinate in lisina-63.
I nostri dati dimostrano che: l’iperglicemia cronica induce un incremento dell’autofagia in vitro e in vivo; l’autofagia aumenta nelle varie classi di ND e tale processo è correlato all’accumulo di proteine ubiquitinate in lisina-63. Livelli di autofagia incontrollati possono portare al danno tubulare attraverso la formazione di vescicole intracellulari, contribuendo all’ avanzamento del danno renale nella ND.