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SESSIONE POSTER I

CALCIFICAZIONI VASCOLARI E RIGIDITÀ ARTERIOSA NEI PAZIENTI IN DIALISI PERITONEALE. PRESENTAZIONE DI UN PROTOCOLLO DI RICERCA

poster

Introduzione

I pazienti in dialisi peritoneale soffrono di un precoce e progressivo processo di invecchiamento vascolare, condizionante un danno della parete vasale, caratterizzato dalla deposizione di fosfato di calcio. Recentemente è stata suggerita, in uno studio trasversale, l’associazione tra calcificazioni vascolari ed aumentata rigidità aortica in dialisi peritoneale. Tuttavia, tale associazione non è stata ancora dimostrata prospetticamente. I pazienti in dialisi peritoneale hanno un’aumentata mortalità cardiovascolare rispetto alla popolazione generale che, può essere almeno in parte dovuta alle presenza di calcificazioni vascolari e mediata dall’aumento della rigidità arteriosa.

Metodi

Studio prospettico osservazionale, della durata di due anni, che ha come obiettivo valutare l’associazione tra le calcificazioni vascolari, rigidità arteriosa, pressione arteriosa centrale e diversi biomarkers in pazienti in dialisi peritoneale. Tutti i pazienti in dialisi peritoneale afferenti al nostro centro (n=14, 50% in CAPD, 50% in TIDAL) saranno arruolati nel presente studio. La presenza di calcificazioni vascolari sarà valutata mediante lo score semi-quantitativo di Kauppilla (Figura 1); la rigidità arteriosa verrà misurata con la pulse wave velocity carotido-femorale (Figura 0). Ogni 3 mesi saranno inoltre dosati i livelli sierici di calcio, fosforo, PTH, vitamina D, hs-PCR, FGF 23, IL-1, IL-6, TNF-alpha ed eventuali altri biomarkers, e sarà valutata l’efficienza dialitica, la presenza di anemia e l’assetto ferrico. Saranno quindi valutate l’associazione tra i livelli sierici dei vari biomarkers, la variazione delle calcificazioni vascolari e della rigidità aortica.

Figura 1. L'indice di Kauppila è uno score semiquantitativo che viene valutato alla radiografia dell’addome in proiezione laterolaterale con il paziente in posizione eretta. L’aorta addominale viene suddivisa  in quattro segmenti corrispondenti alle vertebre lombari L1,L2,L3 ed L4, per ciascun segmento viene assegnato un punteggio sia alla parate anteriore sia alla parete posteriore: 0 assenza di calcificazioni, 1 presenza di calcificazioni con estensione inferiori ad 1/3 del segmento, 2 presenza di calcificazioni con estensione superiore ad 1/3 ed inferiore a 2/3, 3: presenza di calcificazioni con estensione superiore a 2/3. Dalla somma di ogni punteggio in ogni segmento si ottiene l’indice di Kauppila (0-24). Kauppila LI et al. Atherosclerosis 1997.

Figura 2-3. Rigidità arteriosa misurata con la metodica di riferimento, la pulse wave velocity carotido-femorale,  ed un’apparecchiatura ampiamente validata in letteratura (Sphygmocor, Sidney, AtCor Medical). 

Conclusioni

Con questo studio ci proponiamo di approfondire le conoscenze sulle interrelazioni presenti tra calcificazioni vascolari, rigidità arteriosa e diversi biomarkers in pazienti in dialisi peritoneale.

release  1
pubblicata il  13 marzo 2014 
da Stefania Rastelli, Maurizio Bucca, Felicita Amato, Sturiale Alessio, Salvatore Vitale, Santina Castellino
(U.O.C. Nefrologia e Dialisi, P.O. “ S. Vincenzo “ Taormina. )
Parole chiave: dialisi peritoneale, outcome cardiovascolari
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