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SESSIONE POSTER II

RISULTATI CLINICI DEL TRATTAMENTO DELLA SINDROME CARDIO-RENALE TIPO 2 (SCR 2) CON LA DIALISI PERITONEALE

poster

Razionale

L'insufficenza cardiaca in Italia ha una prevalenza  di 1 milione di pazienti (1,5-2%) con 150000 ospedalizzazioni annuali e raggiunge il valore del 7% se considerata l'età compresa tra i 65-84 anni.L'insufficenza cardiaca spesso  si associa ad un ciclo vizioso di interazione cuore rene che determina un progressivo peggioramento della funzione renale con l'insorgenza della sindrome cardio-renale tipo 2 (SCR-2) ("Silvio V.Bertoli 2014" [1]) ( "Masaaki Nakayama 2013") [2] (full text) Diversi meccanismi fisiopatologici spiegano l'insorgenza di una SCR-2 tra cui l'ipoperfusione renale e l'attivazione  neuro-ormonale ,lo stato infiammatorio, l'aterosclerosi e lo stress ossidativo.Il trattamento più importante è la risoluzione dello stato edematoso; attualmente nel paziente con resistenza alla terapia diuretica nella fase acuta si utilizza la dialisi extracorporea mentra la ultrafiltrazione peritoneale viene proposta per il trattamento cronico. Lo scopo di questo studio è stato di valutare l'efficacia dell'uso dell'ultrafiltrazione peritoneale in pazienti con insufficenza cardiaca refrattaria e insufficenza renale cronica non terminale "Iadarola GM 2013 " [3].

Casistica e metodi

Abbiamo osservato 8 pazienti con SCR-2 (7 maschi ed 1 femmina) con età media di 69,88 ±10,99 anni Nessun paziente aveva un GFR inferiore a 15 ml/min /1,73 med il 75% aveva un GFR compreso tra 30 e 15 ml/min/1,73 m2. 3 pazienti erano in classe NYHA II e i rimanenti in classe NYHA III-IV. Degli 8 pazienti studiati 6 erano ipertesi (Figura 1).

Risultati

Non sono state rilevate variazioni significative del GFR (ml/min/1,73 m2)  (Figura 2).

Dopo una riduzione del peso ,osservata  nel primo mese successivo l'inizio della ultrafiltrazione peritoneale, si ha un nuovo reincremento associato ad un aumento dell'angolo di fase del BIA quasi ad indicare un miglioramento dello stato nutrizionale del paziente (Figura 3) (Figura 4).

Dal punto di vista cardiologico la frazione di eiezione del ventricolo sinistro risultava di 26,88±10,67 prima dell'inizio della dialisi peritoneale e di 33,88±10,16 dopo 6 mesi con miglioramento della classe NYHA (Figura 5). La diuresi è risultata conservata e invariata di volume in tutti gli 8 pazienti.

La modalità di ultrafiltrazione peritoneale era lo scambio manuale in 5 pazienti con uso di icodestrina a sosta di 10-12 ore e come unico scambio in un solo paziente. I rimanenti 3 pazienti utilizzavano il cycler con metodica automatizzata con 3-4 sedute a settimana con un volume di 15 litri.

L'ultrafiltrazione peritoneale era in media di 600 cc.Nessun episodio di peritonite è stato osservato nel follow-up.

I giorni di ospedalizzazione per "dispnea in scompenso cardiaco" dopo inizio della ultrafiltrazione peritoneale sono ridotti.

Analisi statistica: Per visualizzare la media,la mediana,il valore minimo ed il valore massimo è stato utilizzato il Box Plot. Per valutare differenze statisticamente significative tra le medie è stato utilizzato il test T di student per campioni appaiati; il test statistico è significativo con p-value < 0.05. Solamente per i giorni di ricovero nei 6 mesi prima dell'inizio della dialisi peritoneale e nei 6 mesi successivi il test Wilcoxon mostra differenze significative.

Conclusioni

Un periodo di follow-up più lungo ci permetterà di valutare a distanza la scelta della ultrafiltrazione peritoneale come trattamento cronico dei pazienti con insufficenza cardiaca refrattaria, ottenendo, anche dei valori significativi per la stabilità cardiovascolare e per la qualità di vita.

release  1
pubblicata il  13 marzo 2014 
da A. Caselli, M. Antonelli, V. Petrucci, F. Bruni
(Ospedale C.e G. Mazzoni di Ascoli Piceno U.O.C.Nefrologia e Dialisi)
Parole chiave: Sindrome cardio-renale, ultrafiltrazione peritoneale
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