Oligella urethralis è un coccobacillo gram-negativo, comunemente isolato dal tratto genitourinario ove è considerato un microrganismo commensale (Figura 1).
È raramente isolata in campioni clinici per il suo basso potenziale patogenico. Gli isolamenti sono soprattutto a carico di urine e tratto urogenitale femminile, specie in pazienti immunocompromessi (Riley P.S. 1974 [1]; -Escobar M.S. 2001 [2]) Le infezioni sintomatiche sono rare. In letteratura sono segnalati pochi reports di infezioni invasive, quali artrite settica (Mesnard R 1992 [3]), setticemia (Pugliese, A [4]) ed infezioni del tratto urinario. Oligella può essere patogena se associata a neoplasie.
Lo scarso numero di segnalazioni può essere attribuito alla mancata identificazione del microrganismo o all’incertezza della sua patogenicità (Graham [5])
In letteratura sono riportati due casi di peritonite da Oligella Uretralis in pazienti in trattamento dialitico peritoneale ambulatorale continuo (CAPD). In ambedue i casi il microrganismo si era manifestato resistente ai chinolonici, ma sensibile ad altri antibiotici tra i quali penicilline e cefalosporine.(Riley). [6].
Entrambi i pazienti in precedenza erano stati sottoposti a terapia con ciprofloxacina e l’uso estensivo degli antibiotici chinolonici è stato associato all’emergente resistenza agli stessi.
I due principali meccanismi di resistenza ai chinolonici includono l’alterazione dei siti target, identificabili nella girasi-DNA del microrganismo (codificato da gyrA e gyrB) e topoisomerasi IV (codificata da parC e parE) come anche l’efflusso attivo del farmaco dalla cellula che limita l’accesso dello stesso ai siti target. La resistenza è di solito associata a mutazioni puntiformi dei loci di gyr o par (Drlica K [7] (full text)): la rimozione del catetere peritoneale si era resa necessaria in entrambi i casi.
Descriviamo il caso di una donna di 57 anni in trattamento dialitico peritoneale (CAPD) da 36 mesi per malattia renale cronica istologicamente non accertata, ricoverata nel nostro reparto per addominalgie in assenza di segni di infezione dell’exite site e senza rialzo termico.
Nella sua storia clinica la donna aveva presentato altri quattro episodi di peritonite due dei quali con esame colturale risultato negativo e due con identificazione di Staphylococcus Epidermidis. In tutti i casi era stata praticata un’associazione di antibiotici che includeva i chinolonici.
Nell’episodio ultimo il liquido di dialisi si presentava torbido con 1186/μl globuli bianchi, 90% dei quali neutrofili. È stato iniziato un trattamento antibiotico empirico intraperitoneale con vancomina e tobramicina con rapido miglioramento del quadro clinico e riduzione dei leucociti nel liquido peritoneale (382/μl in II giornata ;147/μl in III giornata; 38/µ in IV giornata).
L’esame colturale del liquido peritoneale ha portato all’identificazione di Oligella Urethralis con un ampio spettro di sensibilità antibiotica.
Gli esami colturali sul tampone cutaneo dell’exite site, urine e sangue sono risultati negativi, come pure i successivi tamponi uretrali e vaginali.
Il trattamento antibiotico è stato proseguito con tobramicina IP per una settimana e ciprofloxacina per os per 14 giorni.
Nel nostro caso la peritonite ha avuto un’evoluzione favorevole e si è rapidamente risolta con l’impiego della ciprofloxacina e senza la necessità di rimozione del catetere peritoneale sebbena nel nostro reparto l’utilizzo dei chinolonici sia diffuso per il trattamento di infezioni del tratto genitourinario in virtù sia della la loro alta efficacia contro i microrganismi Gram-negativi sia della possibile somministrazione orale.
La nostra paziente era stata in precedenza trattata con lo stesso farmaco per episodi di peritonite ed infezioni urinarie. La nostra esperienza dimostra come Oligella Urethralis non sia intrinsecamente resistente ai chinolonici e che non tutti gli episodi di peritonite da Oligella Urethalis abbiano decorso clinico sfavorevole.
[1] Riley PS, Hollis DG, Weaver RE et al. Characterization and differentiation of 59 strains of Moraxella urethralis from clinical specimens. Applied microbiology 1974 Sep;28(3):355-8
[2] Escobar Mora S, Marne Trapero C, Gascón Val M et al. [Urinary infection caused by Oligella urethralis]. Atencion primaria / Sociedad Espanola de Medicina de Familia y Comunitaria 2001 Nov 30;28(9):622-3
[3] Mesnard R, Sire JM, Donnio PY et al. Septic arthritis due to Oligella urethralis. European journal of clinical microbiology & infectious diseases : official publication of the European Society of Clinical Microbiology 1992 Feb;11(2):195-6
[4] Pugliese A, Pacris B, Schoch PE et al. Oligella urethralis urosepsis. Clinical infectious diseases : an official publication of the Infectious Diseases Society of America 1993 Dec;17(6):1069-70
[5] Graham DR, Band JD, Thornsberry C et al. Infections caused by Moraxella, Moraxella urethralis, Moraxella-like groups M-5 and M-6, and Kingella kingae in the United States, 1953-1980. Reviews of infectious diseases 1990 May-Jun;12(3):423-31
[6] Riley UB, Bignardi G, Goldberg L et al. Quinolone resistance in Oligella urethralis-associated chronic ambulatory peritoneal dialysis peritonitis. The Journal of infection 1996 Mar;32(2):155-6
[7] Drlica K, Zhao X DNA gyrase, topoisomerase IV, and the 4-quinolones. Microbiology and molecular biology reviews : MMBR 1997 Sep;61(3):377-92 (full text)
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