L’insufficienza renale cronica (IRC), è determinata dalla progressiva perdita della funzione renale.
L’inizio del trattamento dialitico, la perdita del ruolo sociale, familiare e lavorativo, associata allo stato di dipendenza nei confronti della dialisi, favorisce l’insorgenza di disturbi psicologici.
In quest’ottica appare di primaria importanza far sì che i pazienti in trattamento sostitutivo con dialisi mantengano il più alto standard di qualità di vita possibile.
Scopo del presente lavoro è quello di valutare attraverso la somministrazione di test psicologici, gli aspetti affettivi, emotivi e la Qualità di Vita dei pazienti con IRC, sia in emodialisi che in dialisi peritoneale, successivamente sottoposti a trapianto di rene.
E' stato selezionato un campione di 20 pazienti, 10 in terapia dialitica extracorporea, 10 in dialisi peritoneale. Al campione è stata somministrata una batteria di test composta da: SF-36, Beck Depression Inventory (BDI), Hamilton Anxiety Scale (HAS), Toronto Alexithymia Scale (TAS-20).
Sono emerse differenze statisticamente e qualitativamente significative tra i due campioni per le scale dell’ansia, depressione, qualità di vita ed alessitimia.
Dal nostro studio pilota è possibile evidenziare come l’HD, è un trattamento al quale il malato deve adattarsi in modo passivo e favorisce pertanto l’insorgenza di sintomatologia ansioso-depressiva ed una peggiore qualità di vita, anche nel post-trapianto.
Al contrario i pazienti in DP, mostrano una migliore qualità di vita e assenza di sintomi ansioso-depressivi e dunque una migliore compliance ed aderenza al trattamento immunosoppressivo nel post-trapianto.