Capire le ragioni di una relativamente bassa prevalenza in dialisi peritoneale (DP) a fronte di un’elevata incidenza.
Sono stati valutati 293 pazienti afferenti al percorso informativo/educazionale per l’avvio al trattamento dialitico nel periodo dal 1/1/2003 al 31/12/2012.
Sono state valutate le indicazioni favorevoli al trattamento dialitico peritoneale e quelle al trattamento emodialitico (HD), per motivi clinici e socio-attitudinali.
Da tale numero sono stati esclusi i pazienti deceduti, trasferiti, con ripresa parziale della funzione renale e che non hanno ancora iniziato il trattamento sostitutivo.
Valutata inoltre l’età media dei pazienti nelle due metodiche, la percentuale nelle varie fasce di età, i pazienti trapiantati.
Le indicazioni mediche favorevoli alla DP sono state attribuite a 141 pazienti (56%), indicazione rifiutata da 13 pazienti (9%); le sfavorevoli a 110 pazienti (44%), rifiutata da 3 (2.7%). I pazienti deceduti prima della conclusione del percorso e dell’inizio del trattamento sono stati 58 (19.7%).
Nella realtà, nei 10 anni considerati, hanno iniziato il trattamento sostitutivo nel nostro Centro 190 nuovi pazienti di cui 94 DP e 96 HD.
L’età media dei pazienti che ha iniziato il percorso educazionale è di 68 anni, dei pazienti in HD è di 67.7 (±12.65) in DP è di 63.4 anni (±12.55) p=0.019. La percentuale dei pazienti con età dai 20 ai 60 anni che ha iniziato HD è del 20.8%, in DP è del 36.17%.
Il numero di pazienti trapiantati è di 70: provenienti dalla DP 33 (48%) e dall’ HD 37 (52%).
L’incidenza percentuale media dei pazienti in DP nel periodo considerato è del 36.1% (±12.3), la prevalenza media è del 17.3% (±3.8).
La politica del nostro Centro è certamente di considerare la dialisi peritoneale anche come “ponte” verso il trapianto: ciò potrebbe essere una delle motivazioni che giustificano una prevalenza non particolarmente elevata, per quanto buona, rispetto all’alta incidenza.